Categoria: Poesia

“SHOAH”, UNA PAROLA CHE SIGNIFICA INFERNO

Ohh, giorno infernale

pare che fosse qualche anno fa

quando in quel tranquillo giorno

a rovinarlo tu venisti.

Con i miei occhi io ti vidi

e l’inferno apparve in vista

e dimenticar io non posso

quel che tu hai fatto.

Ricordo io l’ultimo giorno in cui vidi la mia casa

e lasciai ciò che era la mia famiglia

cosciente non ero, del fatto che

io la morte stavo per incontrare.

La religione mia, io non potevo cambiar

e cosi anche il mio destino, colui che

cattivo fu con me, dando così

una svolta negativa alla mia vita mia e di coloro che

la vita hanno perso.…

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GIORNATA DELLA MEMORIA

Sulla cima della montagna c’è un fiore
È macchiato, come l’anima delle persone,
non ha più petali, come la speranza di colui che sperava
e non ha più un colore, come il viso di coloro che si emozionavano.

Su un albero c’è un nido,
è vuoto, come il cuore di coloro che amavano.

C’è solo un piccolo uccellino morto,
lasciato solo al suo destino,
come tutte le persone.

Sopra le teste di ognuno si trova il cielo,
esso è cupo e pieno di nuvole, come la nostra voglia di reagire

e sta gocciolando, come la sofferenza delle persone.

Dentro ad una casa, invece, c’è un bambino,

lui è forte e coraggioso,
ricorda solo il rumore di grida e proiettili,
ma il suo viso è felice e allegro

perchè, pur ricordando, sa che tutto torna sempre sereno.…

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La luce più profonda

Tra le ombre della notte danzano stelle d’argento,

illuminate da un Amore che non muore nel tempo,

Soffia il vento, racconta storie di coraggio e bontà,

sul sentiero della vita, illuminato da Luce di un’eterna immensità .

In un mare di incertezze e oscurità profonde,

splendono le speranze come Luci nel sonno delle onde.

Sul petto il cuore pesa come pietra preziosa,

ma la fede nell’infinito rende la tua vita Luminosa.

Non arrenderti mai, anche se la strada è tortuosa,

ogni sfida superata renderà la tua anima gioiosa.

Sii l’arcobaleno nei giorni di pioggia e tempesta,

e la tua anima brillerà di Luce eterna e onesta.…

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Ci si può innamorare solo con uno sguardo?

Sì, come Dante e Beatrice!

Dante incontrò Beatrice solo due volte nella sua vita: la prima a 9 anni e la seconda quando erano adolescenti. Ma già dal loro primo incontro se ne innamorò, potremmo dire già al primo sguardo perché, si sa, gli occhi possono dire cose che non si possono esprimere a parole. Dante, infatti, capì che quelli erano gli occhi che lo avrebbero guidato nel suo cammino, nell’impresa di scrivere di una donna come nessuno aveva mai fatto e di portare l’umanità intera, per un istante eterno, alla visione di Dio. Come dimenticare il modo in cui il poeta parla di Beatrice nella Vita Nuova, le sue descrizioni di questo “angelo” dal cuore gentile mandato sulla terra per nobilitarlo, il suo stupore e la sua trepidazione quando ne parla come “guida” nel Paradiso?…

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E c’è il tuo sguardo

Il pomeriggio del 26 gennaio 2024 nell’auditorium della nostra scuola si è tenuto un emozionante incontro di poesia e musica con la partecipazione delle professoresse Patrizia Sollecito e Carmen Ciocca, autrici della raccolta di poesie E c’è il tuo sguardo.

Prima dell’inizio dell’evento abbiamo chiesto alle due autrici se potessimo intervistarle per il nostro webmagazine, e loro hanno accettato!

Professoressa Sollecito, com’è nata la sua passione per la poesia? Si è ispirata a qualcuno, o a qualcosa?

La mia passione per la poesia è nata grazie a mio padre: ero poco più di una bambina – avevo 11 anni – quando il mio papà mi regalò dei libri di poesie facendomi scoprire un mondo magico che non avrei mai immaginato potesse esistere.…

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L’arte di essere fragili

Tu sei la lode di tutti i pregi

che ogni uomo scruta per essere capito,

dietro a quel mantello tutti i desideri

si nascondono fedeli attendendo l’infinito.

Con una doppia faccia

la profonda gioia e l’immenso stupore,

un sentimento che tutto abbraccia 

quanto crea un incolmabile dolore.

Per colui che ha provato

la fragilità più acuta e sconfortante, 

che non sia solo un ricordo passato

ma esempio di forza importante.

Perche’ seppur rende vulnerabile

il cuore si apre alla vita

svelando l’essere amabile

nonostante la grande fatica.

Giosuè Bennardo…

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Mi chiedi se ho paura

Mi chiedi se ho paura del buio

Il buio esalta l’immensità del nulla ove tutti i nostri pensieri scompaiono

e la nostra mente si spaura,

ma il buio, illuminato dalla luce del firmamento, rallegra i nostri cuori e la nostra vista

corteggia quello spettacolo.

Mi chiedi se ho paura del futuro

Il futuro celebra l’incertezza nel domani ove il nostro animo sprofonda

e nostro cuore si intimorisce,

ma il futuro, rischiarato dalla nostra operosità, diventa una tela bianca e la nostra mano

dipinge un capolavoro.

Mi chiedi se ho paura della vecchiaia

la vecchiaia segna la fase della debolezza ove le nostre forze svaniscono

e le stagioni morte ci rendono nostalgici,

ma la vecchiaia, costellata di ricordi, si trasforma in sapere e la nostra bocca

racconta il tempo all’epoca.…

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