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NON SIAMO SOLI

Tra le tante esperienze vissute in questi mesi di scuola, l’incontro con il Domenico Diacono è stata sicuramente la più utile ed emozionante.

Domenico è il fondatore, insieme alla moglie Angela Albanese, dell’Associazione “AntoPaninabella”, dedicata alla figlia Antonella Diacono, purtroppo morta suicida quando aveva la nostra età.

Durante l’incontro abbiamo riflettuto sui disagi adolescenziali e sulle conseguenze a volte davvero terribili che possono portare.

Molto spesso, infatti, noi ragazzi ci sentiamo non capiti, o peggio ignorati dai nostri coetanei e anche dai nostri genitori, che sminuiscono i nostri problemi definendoli “sciocchezze”: forse credono di aiutarci, facendo così, ma invece ci fanno sentire solo tremendamente soli. …

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NON SIAMO SOLI

Antonella Diacono, una mattina di novembre di 3 anni fa, a soli 13 anni, ha scelto di smettere di vivere. C’entrano il bullismo o il cyberbullismo? «La risposta breve è no. Molto probabilmente Antonella era depressa. Sicuramente era disperata» questo si legge nel sito dell’associazione che i suoi genitori Domenico e Angela hanno scelto di intitolare a lei, non con il suo nome, ma con il suo soprannome: AntoPaninaBella.

La loro missione quotidiana oggi è quella di andare nelle scuole e parlare con i ragazzi: del dolore, dell’ascolto, dello scherno, della paura e soprattutto della vita. Per ricordare la bellezza e la ricchezza di Antonella e per raccogliere tutti i lamenti più silenziosi, per tentare di trasformarli e perché la diversità inizi ad essere considerata un valore, una risorsa.…

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NON SIAMO SOLI

Il giorno 7 novembre si è tenuto, presso l’auditorium della nostra scuola, un incontro con il signor Domenico Diacono, fondatore dell’associazione Anto Paninabella, il quale ha condiviso con noi la storia di Antonella, la sua meravigliosa figlia che, un triste giorno di cinque anni fa, ha deciso di compiere il gesto estremo di togliersi la vita.

L’incontro ci ha dato la possibilità di riflettere sul profondo dolore esistenziale che oggi affligge ragazzi e ragazze come me: paura di apparire deboli, di non essere capiti, di essere etichettati, di dimostrarsi imperfetti. Spesso tutto ciò non si riesce a esternare per la paura di essere giudicati e quindi può sfociare, nei casi più gravi come quello di Antonella, in gesti estremi.…

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NON SIAMO SOLI

Venerdì 11 novembre ho assistito ad un incontro speciale.

Abbiamo incontrato e dialogato con il signor Domenico Diacono, che la sofferenza l’ha provata sulla sua pelle. Domenico è, infatti, il papà di Antonella, una ragazza che faccio fatica a pensare sia morta alla mia stessa età. In seguito alla morte di Antonella, il signor Diacono, insieme a sua moglie, ha creato l’associazione Antopaninabella affinché non ci siano mai più altre Antonella in futuro.

Non ho ascoltato uno dei soliti discorsi: Domenico mi ha aperto gli occhi su come aiutare una persona.

Dopo l’incontro ho riflettuto a lungo su varie cose: tre frasi, e il viso di Domenico, sempre sorridente nonostante gli argomenti di cui parlava, che per lui è tanto doloroso.…

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NON SIAMO SOLI!

Venerdì scorso abbiamo incontrato Domenico, il papà di Antonella Diacono, una ragazza che, mi fa male dirlo, si è suicidata.

Tra i vari argomenti, il signor Diacono ha parlato di uno che mi ha colpito molto: la vergogna. 

Per vergogna si intendono molte cose, io penso che la più “pericolosa” sia la vergogna di se stessi. Molti ragazzi hanno paura di non essere accettati, solo perché in primis non si accettano loro, e per questo tendono a fingersi diversi da come sono davvero, per farsi accettare e integrarsi nel gruppo. 

Io spesso penso di non essere come gli altri, di essere diverso, a volte anche in senso negativo, ma non ho vergogna di mostrarmi per quello che sono, non sento la necessaria di cambiare, o meglio, fingere di cambiare.…

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NON SIAMO SOLI

Questa esperienza mi ha portato a riflettere molto, su me e sugli altri

Mi ha fatto capire che non sono l’unica ad essersi sentita sola o ‘senza più emozioni’, e che, anzi, magari per qualcuno proprio io potrei essere un’ancora di salvezza, potrei aiutarlo a sentirsi compreso e appoggiato.

Ho capito che se qualcuno è sempre sorridente, questo non significa che sia sempre felice… se qualcuno è solo bisogna provare a includerlo, a farlo sentire parte di un gruppo in cui tutti abbiano la stessa importanza e dove si possa essere liberi di esprimersi. Forse basterebbe anche una sola persona che ti stia accanto… che ci sia un flusso di amore e comprensione reciproci, così che uno sia la salvezza dell’altro.…

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