UNO PSICOLOGO DI BASE PER TUTTI.

Da circa due anni, la particolare situazione di emergenza causata dalla pandemia, sta mettendo a dura prova alunni, docenti e genitori.
Dopo mesi di divieti e restrizioni, il ritorno alla normalità, in alcuni casi, si sta rilevando difficoltoso per via di una particolare condizione di malessere psicologico, la cosiddetta “sindrome della capanna” che sta interessando un gran numero di persone e consistenella paura di uscire e lasciare la propria casa, il luogo che per mesi ci ha fatto sentire al riparo da qualsiasi pericolo.
L’impatto che la pandemia sta avendo sul benessere emotivo della collettività è un dato che non può più essere trascurato, soprattutto se si pensa che negli ultimi mesi disturbi quali, ansia, stress, attacchi di panico, incertezza del futuro, sono aumentati in maniera esponenziale insieme alle richieste di supporto psicologico.
I casi di anoressia, che hanno colpito maggiormente giovani ragazzi dai dodici anni in su, sono aumentati di circa il 30% e di conseguenza, numerosi genitori si sono ritrovati improvvisamente dinanzi a situazioni complesse e difficili da fronteggiare con le sole forze del calore familiare.
La mancanza di strutture pubbliche terapeutiche per i casi più gravi di disturbi alimentari, continua a causare notevoli disagi alle famiglie che il più delle volte sono costrette a chiedere ospitalità in centri riabilitativi fuori regione.
Queste patologie portano a turbamenti nella vita della famiglia e molto spesso la sconvolgono determinando cambiamenti in ogni suo componente. I familiari vivono la malattia come un’esperienza di grande sofferenza e di stress e, il più delle volte, soprattutto dopo la diagnosi, percepiscono la sensazione di perdere il controllo.
In questi casi, il contributo psicologico può rivelarsi essenziale per intraprendere un percorso medico che porti verso una piena guarigione, considerando che tali
disturbi non riconosciuti in tempo e non curati, nel peggiore dei casi possono portare anche alla morte.

In alcune scuole, non in tutte, purtroppo, è stato attivato un servizio di supporto psicologico, ma questa misura, da sola, non è sufficiente.
Alcune Regioni, infatti, si stanno organizzando autonomamente per fornire ai cittadini voucher con cui sostenere le spese di un percorso psicologico o psichiatrico (così accadrà nella Regione Lazio), o servizi di assistenza gratuita, come proposto dalla Regione Campania. Anche la Lombardia ha annunciato l’istituzione di una nuova figura medica,“lo psicologo di base”, che, in collaborazione con il medico curante, fornirà prestazioni gratuite a tutti i cittadini che non possono permettersi la spesa di un professionista privato.
Permettere, dunque, ai cittadini di andare dallo psicologo gratuitamente così come si va dal medico ogni volta che si presenta la necessità, oggi è diventata un’esigenza reale.
Sarebbe bello se, alla luce di questa impellenza, anche la nostra regione, come hanno già fatto la Campania, il Lazio e la Lombardia, si attivasse per garantire un’assistenza psicologica di base a tutti.
Sarebbe bello immaginare il medico curante e lo psicologo lavorare insieme all’interno dello stesso laboratorio medico, per fornire a paziente la possibilità di curare corpo e mente, ugualmente importanti per il benessere della persona.
Soprattutto noi giovani chiaediamo a gran voce aiuto: desideriamo tornare a vivere nel migliore dei modi la nostra quotidianità, ritrovare la serenità e la spensieratezza che due anni difficili ci fanno vedere, talvolta, come un miraggio

Nicole Lamuraglia

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