Nel bosco incantato. Intervista a Jenny Scotti

Entrare nel Bosco Incantato non è solo entrare in un negozio di fiori, ma immergersi in un mondo di profumi, suoni e colori.

Jenny  ci ha accolto, come sempre, sorridente e disponibile, ascoltando pazientemente tutte le nostre domande e raccontandosi con sincerità e allegria.

Come nasce una fioraia?

Per passione, solo per passione, perchè bisogna fare tanti sacrifici. Solo per dirvene uno: ogni mattina, alle 4:30, vado a Terlizzi per prendere i fiori freschi che venderò durante la giornata. Lo faccio se piove, se fa caldo, se magari non sono tanto in forma. Sempre.

Ho studiato medicina veterinaria, ma ad un certo punto della mia vita ho deciso di voler fare quello che davvero mi piaceva, che sapevo sarebbe stata la scelta giusta, anche se sarebbe stato difficile.

Quando da piccola le chiedevano che lavoro avrebbe voluto fare da grande, cosa rispondeva?

Rispondevo sempre che avrei voluto vivere in un bosco con tanti fiori e possiamo dire che un po’ ci sono riuscita!

Come nasce, dunque, la sua passione per le piante e i fiori?

Nasce grazie a una mamma che amava tantissimo le piante e i  fiori. Sin da quando ero piccolissima la guardavo armeggiare con le piantine e quando le chiedevo cosa stesse facendo mi rispondeva sempre: “Aspetta un paio di settimane e vedrai”. Io aspettavo e.. aveva sempre ragione lei: nascevano cose meravigliose. Pian pianino sono stata rapita da questa magia.

Molti dicono che per far crescere bene le piante, bisogna instaurare un rapporto con queste, ad esempio parlarci: che rapporto ha lei con le sue piante?

La musica, in particolare, mi aiuta a cerare un legame con loro, che sono, tuttavia,  reattive anche al nostro linguaggio.

Io ci parlo sempre, ma evito di fare discorsi lunghi, perchè annoiandosi le foglie si abbasserebbero. Molto spesso i miei clienti mi trovano a dire a una delle mie piante: “Ti ho messa qui e non ti piace, ti ho messa là e non ti piace neanche, cosa devo fare?” e mi chiedono “Jenny con chi parli? “Con le piante!” rispondo io.

Che rapporto ha con i suoi clienti?

Innanzitutto, se non hai amore per questo lavoro, non traspare amore.

Il cliente, entrando, deve sentirsi abbracciato dall’armonia, la natura ha il ruolo più importante: fiori, colori e profumi sanno incantare la gente. Tuttavia anche io ho un ruolo fondamentale: aiutare nell’acquisto del prodotto con molta onestà. Ad esempio non spacciare una pianta da interno per una da esterno pur di venderla! Garantire che le piante che vendo vengano rispettate è un dovere per me, e credo che questo mi abbia reso una persona stimata, qui nel quartiere.

I giovani vengono da lei ad acquistare fiori o la sua clientela è fatta di adulti?

Io ho tantissimi giovani che vengono a prendere fiori, tanti ragazzi che ho visto crescere e a cui ho insegnato come acquistare i fiori, a non spendere molto, a comprare i fiori di stagione, perché purtroppo viviamo in una società in cui i giovani vengono spesso e volentieri presi in giro.

Si sente spesso parlare di “pollice verde” come una dote innata nel saper far crescere le piante. Secondo lei è vero che far crescere le piante è un dono solo di alcuni o tutti possono imparare?

Nessuno nasce col “pollice verde”, neanche io.  Come si impara a prendersi cura di se stessi e degli altri, si impara anche a prendersi cura dei propri fiori e delle proprie  piante, amandole e capendo qual è il posto migliore per far crescere ogni tipo di pianta.

Qual è il suo fiore preferito?

La lavanda, che nel linguaggio dei fiori dice “non fidarti”: io invece mi fido.

Amo il suo profumo, il colore, il portamento, e poi vedere un campo di lavanda mette una pace e una tranquillità tali da lasciare senza parole, anche se si è arrabbiati per qualunque motivo.

Se potesse tornare indietro, farebbe le stesse scelte che ha fatto?

Il mio più grande desiderio era trovare una casa colonica, poterla ristrutturare e creare un giardino botanico aperto a tutti.

Dico sempre che per fare questo lavoro bisogna essere quasi pazzi: necessita di una fantasia e una creatività innate, perchè solo la voglia di fare e l’inventiva ti aiutano a superare ogni ostacolo.


Per tanto tempo i fiori sono stati “cosa da donne”, crede che ancora oggi sia così o la situazione è cambiata?

Il bello del fiore non appartiene più esclusivamente alla figura femminile, infatti capita spessissimo che gli uomini acquistino per sé stessi fiori o che in occasioni come San Valentino sia la donna a regalare al proprio fidanzato/marito il bouquet di rose.  Non è effeminato colui che ama il fiore, ma è una persona dall’animo sensibile.

Grazie a recenti indagini abbiamo scoperto che per via dei cambiamenti climatici la mimosa sta scomparendo: che fiore si potrebbe regalare in alternativa per la Giornata della Donna?

Ci sono fiori come la mimosa che sono “effimeri” ovvero che non dovrebbero essere tagliati dall’albero perchè si rovinano, e perché gli alberi soffrono tanto da non riuscire poi a dare fiori per almeno i 2 o 3 anni successivi. Io proporrei fiori come i tulipani, che possono vivere benissimo anche fuori dalla terra e fanno la loro bellissima figura.

Per quanto riguarda il cambiamento climatico, voglio dirvi di fare le vostre battaglie perché dovete combattere per il vostro futuro, come ho fatto anche io ai miei tempi!

Pensa che se fosse stata un uomo, avrebbe raggiunto gli stessi traguardi?

Perchè no, ci sono tanti uomini molto bravi nel mio mestiere, anzi devo dire che i migliori sono i gay perchè hanno un animo particolarmente sensibile.

Lei canta anche, non è vero?

Io canto, vado a cavallo e me ne frego del fatto che l’anno prossimo compio 60 anni. La vita va vissuta coltivando tutto quello che ci piace e soprattutto facendo ciò che si vuole, non ciò che sembra più giusto fare.

Cosa vorrebbe che rappresentasse il suo negozio per il quartiere?

Quello che è e che è sempre stato: un punto di riferimento per tutti gli amanti dei fiori e non! Il mio negozio è la mia seconda casa e mi piace che i miei clienti ci stiano bene.

Questo incontro con la signora Jenny è stato molto interessante e suggestivo perchè oltre che un’abilissima fioraia abbiamo scoperto una fantastica donna che crede in noi giovani e nel nostro futuro.

Oltre a spiegarci i segreti del suo mestiere, ci ha anche proposto un incontro in negozio con noi ragazzi per insegnarci come prenderci cura delle piante affinché l’arte della floricoltura possa far appassionare anche noi.

La ringraziamo infinitamente e ci auguriamo di venirla presto a trovare nuovamente con i nostri compagni per far scoprire anche a loro il suo magnifico mondo.

Sara Medici, Alice Ruscigno, Nathan Amodio

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