Inclusione… Integrazione… Ma è davvero così?

Dovremmo iniziare a domandarci se tutti i luoghi che frequentiamo sono adatti alle persone con disabilità.

Oggi io e il mio amico Francesco (un ragazzo in carrozzina) vorremmo parlarvi delle difficoltà che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni e delle limitazioni fisiche che, pur non influenzando quelle mentali, diventano ostacoli difficili da superare quando devono fare i conti con la disorganizzazione di ambienti che non considerano la disabilità.

Infatti le vere limitazioni sono quelle dei posti che non permettono alle persone come Francesco di vivere come tutti noi e che spesso le costringono a rinunciare ad esperienze importanti.  

Per questa ragione abbiamo deciso di rilasciare un’intervista, in cui io, Luca, rivolgerò delle domande a Francesco, mio compagno di classe.

Luca: Francesco, ti è mai capitato di avere delle difficoltà nella vita di tutti i giorni?

Francesco: Sì, e le mie difficoltà partono già da casa. Nel mio palazzo ci sono due ascensori, di cui uno è bloccato da più di un mese. Se si blocca l’altro, rischio di rimanere chiuso in casa e di non poter andare a scuola, a fare fisioterapia…

L: Frequenti gli stessi luoghi che frequentiamo noi?

F: Si, ma spesso mi capita di dover lasciare fuori la carrozzina perché i passanti mi impediscono il passaggio. Altre volte ci sono pochi parcheggi dedicati alle persone con disabilità e questo costringe i miei genitori a parcheggiare l’auto lontano dal luogo che dobbiamo raggiungere e può essere molto faticoso spostarsi con la carrozzina tra auto in doppia fila e marciapiedi stretti.

L: Ti sei mai sentito discriminato e diverso?

F: Ora molto meno, ma prima di più perché non riuscivo a praticare il mio sport preferito, il calcio. Ora, invece, ci penso molto meno perché pratico il nuoto, uno sport che trovo  stupendo e che mi fa sentire a mio agio.

L: Qualcuno ha mai espresso considerazioni sul fatto che secondo l*i potessi avere difficoltà anche mentali?

F: No, non mi hanno mai detto niente perché vedendomi capiscono subito il tipo di difficoltà che ho e spesso mi dicono anche che sono molto intelligente. Del resto a scuola faccio le stesse cose che fanno i miei compagni, solo in alcuni casi in modo un po’ “adattato” alla mia condizione.

L: C’è mai stato qualcuno che ti ha discriminato per la tua condizione?

F: Per fortuna no e spero che non mi capiti mai. Sono convinto che se tutti i luoghi fossero davvero accessibili a tutti, anche la disabilità sarebbe meno evidente.

L: Ti è piaciuta questa intervista? Pensi che possa essere utile per suggerire una migliore organizzazione di quei luoghi che diventano inavvicinabili per le persone che vivono situazioni come la tua o simili?                                                                                                                                                      

F: L’intervista mi è piaciuta molto e spero che possa spingerci a prestare maggiore attenzione ai bisogni delle persone con disabilità.  

Luca Florio e Francesco Maria Paciullo.

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