Bari-L’Avana: volo diretto con Josée

Un anno fa ho conosciuto Josée, che è venuto da Cuba in Italia in viaggio con i suoi genitori. Ricordo che ci siamo incontrati in un panificio affollatissimo, perciò ci eravamo seduti allo stesso tavolo. Siamo subito diventati amici e già dopo qualche giorno abbiamo cominciato ad uscire insieme. Continuiamo a sentirci anche a distanza. Josée manca da un po’ dall’Italia, ora si trova a Cuba, ma tra qualche giorno andrà in Messico dove vivono i nonni. Domenico ed io abbiamo pensato di intervistarlo per farvelo conoscere, ma anche raccontarvi un po’ di Cuba. 

Iniziamo il nostro viaggio!

Josée, che ha quasi 15 anni, è nato il 15 Agosto 2008 a Cuba, dove i suoi genitori si sono trasferiti nel 2004. Avevano deciso di lasciare l’Italia, poiché volevano vivere in un posto sul mare e in tranquillità.

– Per questo parli così bene l’italiano! Perchè i tuoi genitori sono italiani! –

Sì certo! Ma conosco ovviamente anche lo spagnolo e l’inglese. – 

A Cuba infatti si parla principalmente lo spagnolo, ma Josée ci informa che ci sono delle minoranze che parlano l’haitiano.

Raccontaci un po’ di Cuba. Come si vive là? 

– La capitale, L’Avana, è una città molto turistica. Molti italiani la scelgono come destinazione per le loro vacanze  e a ragione! L’Avana è bellissima. Ma anche in Italia ci sono città bellissime che vorrei tanto visitare come Roma, Milano, Genova, Torino…          

Josée ci racconta la sua giornata tipo. Poiché a Cuba c’è sempre un sole stupendo, spesso passeggia a piedi per le strade del suo quartiere. Il pomeriggio gli piace incontrare gli amici, andare con loro in spiaggia, e di sera fare falò insieme alle famiglie. Uno dei suoi amici più cari a Cuba si chiama Luis, che è originario della Spagna.

Cuba e l’Italia sono due mondi lontani e certamente diversi. Tu che li conosci bene entrambi, vedi delle somiglianze?

–  Certamente li accomuna la cucina, si mangia bene in Italia ma il cibo è uno degli aspetti migliori anche di Cuba.  

Qual è il tuo piatto cubano preferito?

– I“tostones picadillos”, un piatto a base di pollo e verdure cubane.

Josée ci parla anche del sistema scolastico cubano, abbastanza diverso da quello italiano: per esempio le scuole superiori iniziano a 16 anni e finiscono a 18. Spesso a scuola si svolgono attività all’aperto poiché in classe fa molto caldo.

La cosa meravigliosa che non ho mai sentito che fate in Italia è che, quando si assenta qualche professore, il docente supplente porta gli alunni in spiaggia a svagarsi e riposarsi.

Insomma, l’intervista a Josée non ci ha fatto solo sognare le spiagge, il sole, il mare e la cucina cubani, ma persino la scuola! E ora vogliamo andare anche noi a Cuba, ma non in vacanza, per viverci! Vero?

Lorenzo Dambruoso

Domenico De Meo

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