Una sfida a chi propone la “divisa” scolastica

Secondo me è meglio non indossare la divisa scolastica perché, fosse anche la più bella, sarebbe per noi una vera tortura!

Sono sincera: quando pensavo di venire alle medie mi sentivo felice al pensiero di poter indossare un abbigliamento a mia scelta e non più un abbigliamento imposto. Ho trascorso ben 9 anni con la divisa scolastica (tra scuola materna e scuola elementare), e non è stato bello. Mi ricordo che all’entrata della scuola primaria ci chiedevamo cosa ci fossimo messi come vestiti sotto il grembiule e sbirciavamo per guardare i nostri abiti: non ci sono mai stati litigi e insulti per questo,  e, se non ci piaceva l’abbigliamento dell’altro,  non lo dicevamo per non offendere e … aspettavamo la scuola media per essere liberi !

Anni di grembiuli sono stati una tragedia. Io li odiavo! Ogni volta si scuciva una tasca, si perdevano mezzo trilione di bottoni blu, che riattaccare era difficilissimo… Sì, erano colorati e potevamo scegliere il personaggino, ma, ragazzi, a chi è mai importato questo?

In estate, poi, la polo e i soliti pantaloni mi facevano venire il mal di testa a causa del calore e del ripetersi dei colori monotoni delle divise che con il passare dei giorni diventano una vera prigione!

E’ così bello essere liberi di scegliere, e noi ne abbiamo bisogno! Sono sincera: alle elementari eravamo troppo uguali, ma eravamo piccoli e ci sporcavamo in continuazione; ora però la situazione è diversa. Vogliamo pensare che un  tredicenne possa essere costretto in una divisa!?! PROPRIO NO!

Chiudo lanciando una sfida agli adulti che propongono la divisa scolastica:  provate voi a rimanere 200 giorni con lo stesso vestito che nemmeno vi piace, poi ne riparliamo!

Miriam Nuccio

disegno di Sofia Iamele

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