“Quando le cose cambiano dentro di te, cambiano le cose intorno a te” – intervista a Gaya Caricola

     “Quando le cose cambiano dentro di te, cambiano le cose intorno a te”: cosa intendi con questa espressione?      

Ho scelto questa frase perché ho scoperto che tutto ciò che ci circonda è uno specchio di ciò che avviene dentro di noi. Siamo noi coloro che, con i nostri atteggiamenti, influenziamo sia la visione ciò che ci sta attorno che anche le persone che entrano in contatto con noi.

Ci sono due versioni di ciascuno di noi, di solito: una che ha paura dell’insuccesso, e quindi esita di fronte alle occasioni, si fa fermare, e l’altra che non ha paura di sbagliare e quindi si butta, impara e coglie tutto ciò che può da ogni cosa che la circonda. Sei tu stesso, in base al te che scegli, che influenzi la tua vita. Quando cambi rotta, cambia tutto intorno.

Come è nata l’idea di questo libro- diario?

E’ nata sul tovagliolo di un bar a Milano. Ero con un’amica e cercavo un modo per gestire la mia lista delle priorità e capire effettivamente cosa fosse importante nella mia vita, quali aspetti sviluppare di più e cosa eliminare completamente per vivere meglio.

Quindi ho fatto un primo schizzo di uno schema compilativo sul tovagliolo e quando sono tornata a Bari l’ho messo in digitale, senza sapere bene il perché. Poi mi sono resa conto che mettere per iscritto i pensieri funzionava e mi rendeva le situazioni più chiare: così il diario ha iniziato a crescere da solo giorno per giorno. 

Quando e come ti è venuta l’idea di farne una guida all’autoconsapevolezza?

Volevo aiutare un’ amica a trovare se stessa e a farle capire il suo valore, perché è una persona meravigliosa, e allora ho pensato che il mio diario potesse essere utile anche a lei, così, a poco a poco, è nata in me l’idea di pubblicarlo, e per questo ho deciso di affrettarmi a lavorarci su ulteriormente, facendo tesoro anche dei periodi bui della mia vita, e dei percorsi grazie ai quali ne sono uscita.

Cosa è cambiato in te nello scrivere questo libro? È vero che la scrittura è terapeutica?

Sì, la scrittura è terapeutica, e scrivere questo diario mi ha aiutato molto a ragionare su me stessa e ad individuare le mie priorità, i miei obiettivi e le mie risorse interiori. Mentre lo scrivevo, stavo attraversando un periodo difficile: adesso sto sicuramente meglio, ma sono ancora “in crescita” nel percorso della vita.

A questo proposito, cosa significa per te “crescita personale”? 

La crescita personale, secondo me, è un continuo mettersi in gioco per scoprire se stessi, facendo il primo passo tutte le volte che serve e ammettendo i propri errori. Chiaramente ci vuole del tempo da investire in se stessi, la strada non è semplice e non è immediata.

Io, come tutti, sto “ancora crescendo” , perché la vita è un cammino che non finisce fino a che ci siamo. 

Cos’è per te la felicità? Secondo te, come si può raggiungere?

Penso che la felicità stia nell’essere allineato con chi sei veramente e fidarti di chi sei veramente, senza farti influenzare da persone esterne che ti portano fuori dal tuo centro.

Gli altri sono importanti ma non devono condizionarci fino a portarci fuori di noi, che saremo veramente felici se riusciremo a conciliare le parti che compongono la nostra persona.

C’è qualcosa che prima pensavi fosse essenziale e che adesso non lo è più? Quando ne sei stata consapevole?

Prima pensavo che l’opinione altrui fosse essenziale; in passato ero molto più propensa ad ascoltare i punti di vista di ciascuno e davo molta importanza a tutti. Poi ho capito che tutto ciò che gli altri ci dicono, in realtà, è uno specchio di ciò che provano loro. Solo in pochissimi casi le opinioni di qualcuno possono essere davvero giuste per un altro. Possiamo e dobbiamo ascoltarle, ma è essenziale non farci influenzare senza aver capito se sono giuste o meno per noi. Ognuno ha il proprio percorso: è giusto ascoltare gli altri se pensiamo che si esprimano in buona fede, ma dobbiamo anche imparare ad essere liberi dal giudizio degli altri e “visualizzare” noi stessi e cosa è importante per noi.

Sei mai stata ostacolata dai “pensieri limite”? 

Purtroppo sì, come credo tutti. A poco a poco bisogna prendere consapevolezza dei pensieri che ci limitano, cioè quei pensieri che ci inducono a pensare di non essere abbastanza e di non essere capaci di fare alcune cose, perché solo così potremo metterci in gioco e raggiungere i nostri obiettivi.

A propositi: quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere in futuro?

Il mio obiettivo principale per me stessa è raggiungere l’equilibrio che mi permetta di continuare a crescere, migliorare e stare bene, riuscendo ad affrontare i cambiamenti che la vita necessariamente porta con sé, non solo fuori di noi, ma anche dentro di noi. Così facendo sono sicura che imparerò a regolare al meglio il mio rapporto con me stessa e con gli altri.

Dopo aver pubblicato il tuo libro, che cosa hai pensato?

Sorride… Dopo aver spinto il tasto “pubblica” ho pensato… PANICO… ! Da privato, riservato, il mio diario è diventato qualcosa di pubblico, accessibile a tanti.

Da quel momento ognuno avrebbe potuto leggerlo secondo la propria esperienza, averne un’opinione. È come se avessi avuto un pensiero limite che mi bloccasse: la paura. Sono, però, riuscita ad andare oltre e allora è venuto fuori un mix di emozioni, tra le quali l’orgoglio e la felicità. Sono consapevole del fatto che il mio lavoro a qualcuno possa non piacere, ma sono comunque orgogliosa di ciò che ho realizzato e soprattutto felice se delle persone lo apprezzeranno e lo troveranno utile nel loro percorso di ricerca di sé.

Giosuè Bennardo e Arianna Manfredi

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