Il diritto al lavoro è il diritto alla felicità

Tra i primi 12 articoli della Costituzione italiana, cioè quelli che meglio rappresentano il nostro Stato, l’articolo che mi ha colpito di più è il quarto, che si basa sul diritto al lavoro. Esso recita: “La Repubblica riconosce a tutti il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. 

Trovo che questo articolo sia molto importante perché ogni individuo, sia dell’Italia, sia del mondo, dovrebbe poter lavorare per garantire a se stesso e alla propria famiglia una vita sana e dignitosa.

Inoltre, a mio parere, in tutto il mondo, ogni lavoro dovrebbe poter essere svolto in sicurezza e garantire serenità a chi lo pratica: devono esserci più controlli sui luoghi di lavoro, bisogna impostare un giusto limite sulle ore di lavoro e i compensi devono essere tali da garantire una vita dignitosa.

Purtroppo questo non accade in tutto il mondo, e spesso, sia nei paesi meno sviluppati che anche in quelli sviluppati, i lavoratori vivono in condizioni malsane e di estrema povertà.

Un altro problema del nostro Paese e di altri paesi del mondo, sono le associazioni criminali, che entrano nel mondo del lavoro in maniera illegale, rovinando molte persone, spesso le più povere, che accettano terribili compromessi pur di guadagnare qualcosa.

Se io potessi fare qualcosa, darei una mano a tutte le persone in difficoltà e le aiuterei a trovare un lavoro dignitoso e che possa garantire loro la felicità alla quale tutti dovremmo essere destinati.

Federico Punzi

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