Nella nostra scuola ogni lunedì, per dieci lezioni, si è svolto il laboratorio di cinema Le videorecensioni… Ciak si gira! che, con le indicazioni dell’esperta Rosa Ferro, ha coinvolto gli alunni partecipanti in un percorso di esplorazione del linguaggio cinematografico. Abbiamo alternato la visione e la lettura approfondita di alcuni cortometraggi – tra cui Mi piace Spiderman… e allora?, My Letter to the Oil Men, Migrants, e Swimming with wings – alla realizzazione delle relative videorecensioni, utilizzando gli “attrezzi” del mestiere.
Per comprendere l’importanza di un’attività del genere a scuola, ho provato a raccogliere le opinioni e le riflessioni degli alunni su questa esperienza. Ne ho dedotto che questo progetto è servito a tutti per imparare l’importanza del linguaggio cinematografico e l’uso degli strumenti professionali; inoltre abbiamo tutti acquisito maggiore sicurezza davanti alla videocamera e creato nuovi preziosi legami tra noi.
Secondo l’esperta in educazione ai media Rosa Ferro, infatti, il cinema non dovrebbe essere solo un passatempo, ma uno strumento di studio e analisi. “Il cinema è un linguaggio con una propria grammatica e sintassi: imparare a riconoscerne le singole parti, aiuta a sviluppare consapevolezza critica”. A tal proposito, Rosa sostiene che comprendere il linguaggio cinematografico permette di apprezzare meglio i film e di analizzarli con maggiore profondità ed è per questo che durante il percorso ci ha offerto insegnamenti preziosi per realizzare i nostri lavori collaborativi.
Infatti, per creare una videorecensione che dia voce alla nostra opinione in maniera efficace, è fondamentale guardare il film per intero, anche più di una volta, perché la prima impressione è importante, ma deve sempre essere supportata da un’analisi attenta. Inoltre, durante la visione, bisogna prestare attenzione ad ogni minimo dettaglio, poiché nulla è casuale nella produzione audiovisiva, ma sono i particolari che ci comunicano quello che il regista ha voluto esprimere attraverso le scene e le inquadrature.
Abbiamo così avuto modo di imparare che in un prodotto audiovisivo gli elementi essenziali da considerare sono una giusta illuminazione, il tipo di inquadratura utilizzata, l’aspetto sonoro e il suo impatto emotivo.
Durante le esercitazioni preparatorie, prima degli elaborati finali, abbiamo seguito una pista di lavoro che tenesse conto degli ingredienti fondamentali della narrazione come trama, informazioni chiave, interpretazione degli attori e giudizio critico.
Nel nostro corso abbiamo avuto modo anche di conoscere gli aspetti legati al lavoro di montaggio.
Come ci ha insegnato la volontaria Maria Rosaria Flotta, l’editing è una fase cruciale della produzione cinematografica. “Unire le scene e dare loro continuità non è un’operazione meccanica, ma un processo creativo che permette di sperimentare e trasformare una serie di clip in un’esperienza coinvolgente”. Non si tratta solo di “tagliare e incollare”, ma di armonizzare immagini, musica ed effetti per suscitare emozioni e stabilire connessioni narrative.
Così, durante le nostre riprese, abbiamo imparato a dare ordine e significato alle scene girate, facilitando così la fase di montaggio.
Durante questo laboratorio, abbiamo imparato a lavorare in gruppo, suddividendoci i compiti e provando a rivestire ruoli diversi. Inoltre, abbiamo acquisito competenze tecniche e creative, tra cui la comprensione delle inquadrature e della lettura delle immagini, da cui ricavare informazioni sui personaggi e i registi. Sicuramente la parte che più ci ha coinvolto è stata l’utilizzo degli strumenti propri del cinema, come il microfono, il tablet, il cavalletto e l’imperdibile Ciak.
Abbiamo sperimentato in modo divertente la registrazione di una scena e la realizzazione di una scenografia, il lavoro di squadra e l’importanza di un atteggiamento collaborativo. Abbiamo anche scoperto di possedere doti nascoste e insospettabili, come parlare mostrando sicurezza e sentendosi a proprio agio davanti alla telecamera, oppure la pazienza nel guidare un gruppo e nel dirigere i compagni anche quando è stato necessario ripetere più volte la stessa scena.
Questa esperienza ci ha dimostrato come il cinema possa essere un potente strumento educativo, capace di stimolare creatività e pensiero critico. Questo laboratorio non solo ci ha arricchiti della conoscenza del linguaggio cinematografico, ma ha stimolato la creatività e ci ha aiutato a sviluppare nuove competenze.
Perché il cinema a scuola è un’emozionante occasione di crescita!
Chiara Martiradonna e il gruppo del progetto Le videorecensioni… Ciak si gira!