Qualche settimana fa, nell’ambito del bellissimo progetto “Guadagnare Salute con la Lilt”, abbiamo ospitato in classe la biologa nutrizionista dottoressa Laraspata e la dottoressa in psicologia Antonella Cosola.
Hanno discusso con noi di un argomento molto importante e che rappresenta un punto fondamentale, e talvolta critico, per noi ragazzi in questa fase di crescita: l’alimentazione.
Ci hanno spiegato ciò che si trova dentro al cibo, ciò che fa bene e ciò che fa male, come alimentarci in modo equilibrato e, cosa che mi ha colpito di più, ci hanno parlato dei disturbi alimentari.
Nella fase cambiamenti di fisici ed emotivi che attraversiamo durante l’adolescenza, siamo spesso fragili e molto influenzabili dagli esempi che ci vengono mostrati sui social network; finiamo quasi tutti per crearci tante paranoie che, a volte, possono contribuire a farci cadere in disturbi alimentari.
Spesso, i complessi di inferiorità che magari già abbiamo, vengono amplificati dai canoni di bellezza irrealizzabili che ci vengono mostrati in continuazione.
Esistono APP create apposta per modificare foto o video, quindi modificare qualsiasi aspetto che non ci convince.
Questi “giochetti”, apparentemente innocui, fanno danni alle nostre aspettative sul corpo, e così, a poco a poco, aumentano le insicurezze che fanno parte del nostro essere ragazzi, e cominciamo a tentare in ogni modo di rimediare alle imperfezioni, sottoponendoci a diete o esercizi improponibili che spesso si mostrano come veicoli per raggiungere irraggiungibili ideali estetici.
I disturbi alimentari più noti sono: l’anoressia e la bulimia.
L’anoressia la incontriamo quando, pur di perdere peso, ci riduciamo a mangiare poche o nessuna caloria, arrivando a volte alla morte se non riconosciute e trattate in tempo.
La bulimia, invece, consiste nel mangiare in modo eccessivo, per poi vomitare, presi dai sensi di colpa.
Un altro tipo di rapporto non sano con il cibo è il “binge eating disorder”, cioè quando digiuniamo per poi abbuffarci quando siamo da soli, lontani da occhi indiscreti.
Questi incontri sull’alimentazione andrebbero fatti in tutte le scuole per parlare con i ragazzi serenamente di cibo e fargli capire che è un alleato, e non un nemico.
Iris Zaimi