LA GUERRA DISTRUGGE ANCHE CIO’ CHE NON SI VEDE

Dal 24 febbraio tutto il mondo sta vivendo un momento drammatico che rimarrà per sempre impresso nella memoria storica “la guerra tra Russia e Ucraina”.
Speravo che la guerra durasse soltanto tre giorni ma ne sono trascorsi molti di più e la Russia continua a distruggere senza pietà un pezzo di storia e non solo… Il rumore delle bombe e delle sirene ormai copre il canto degli uccelli, il silenzio dell’alba e le dolci voci dei bambini che urlavano di gioia e voglia di vivere.
Il fumo dell’esplosioni ha ormai coperto l’azzurro del cielo e l’aria è irrespirabile, il sole non batte più sulle finestre dei palazzi di Kiev. Il grigiore della guerra domina nelle vie e nelle piazze di un paese ormai distrutto dalla cattiveria di un uomo
accecato dal potere e soprattutto nell’animo degli innocenti che sono costretti a scappare dalla guerra in cerca di pace, serenità e soprattutto certezze; chi resta vede solo davanti a sé l’ombra della morte e un difficile futuro. Mi intristisce pensare ai sogni infranti di quei giovani che hanno perso il diritto allo studio; molte scuole e
università sono state distrutte e per questo gli studenti sono costretti a fare lezione in quegli angusti e bui bunker…

La guerra è negli occhi dei giovani che sono costretti ad armarsi per difendere la patria piuttosto che andare a scuola per costruire il loro futuro.
Immagino spesso di rivivere quei tragici momenti e provo il dramma dell’abbandono della casa, degli amici, della famiglia e delle abitudini.
In un primo momento mi sento impotente, scoraggiata e sfiduciata ma poi mi fermo e penso che nel mio piccolo posso fare tanto…ogni gesto di solidarietà è importante per rendere felice uno di loro e per dargli speranza.
A volte penso come sarebbe bello accogliere una famiglia di ucraini nella mia casa, a come sarebbero felici di vivere momentaneamente in un posto sicuro dove ci sono calore, amore , accoglienza e dove possono ricominciare a sognare.
Vorrei avere il potere di parlare con Putin per dirgli che i problemi non si risolvono con la guerra ma con il dialogo e con un po’ di buon senso.
La guerra sta lasciando ferite non solo fisiche ma anche psicologiche che avranno importanti conseguenze sul futuro di noi giovani e soprattutto su quello di coloro che la guerra l’hanno vissuta sulla propria pelle.

Spero che questo brutto momento finisca il prima possibile e che gli ucraini possano tornare a sorridere alla vita!

STOP ALLA GUERRA

Carola Cardascia

UNA PASSIONE PER GLI SCACCHI

Il 7 dicembre 2021 ho intervistato il mio maestro di scacchi Marco per sapere come è nata la sua passione per questo interessantissimo e antichissimo gioco che risale al VI secolo: era chiamato “il gioco dei re” perché, sfidandosi tra loro, i sovrani sviluppavano abilità strategiche.

Il gioco degli scacchi è un vero sport per la mente, e per diventare un vero campione bisogna studiare le regole per almeno 30 anni e giocare almeno otto ore al giorno.

Ma torniamo a Marco. Quando era ancora un bambino, i suoi genitori gli regalarono una bellissima scacchiera di legno: nessuno di loro era un giocatore di scacchi e, infatti, lui imparò da autodidatta, leggendo e studiando le infinite regole che caratterizzano questo “gioco”… “non basta una vita per impararle tutte”, dice sempre.

Si perfezionò inizialmente sfidando un suo compagno di classe e, poiché lo batteva sempre, si accorse di avere una dote innata per gli scacchi.

Successivamente, grazie ad un amico agonista di età avanzata, ebbe l’ulteriore conferma di possedere un talento innato!

Marco ha partecipato a numerosi tornei in tutta Europa, a Cracovia, a Barcellona … e di questa passione ha fatto un lavoro a tempo pieno.

Partecipare ad un torneo di scacchi è davvero impegnativo, e molti sono all’oscuro di tutto ciò che c’è dietro ad una apparentemente semplice scacchiera: una partita regolamentare può durare anche più di cinque ore; stare per così tanto tempo seduti e concentrati, i giocatori necessitano di una preparazione atletica che dia loro forza e concentrazione: molti praticano la corsa, ad esempio il decimo giocatore al mondo corre un’ora e mezza ogni giorno.

A differenza degli sport aerobici, durante le partite di scacchi, la tensione si accumula e quindi è importante essere in forma e scaricare il nemico più temibile …la tensione!

Per giocare a scacchi ci vuole, dunque, un’ottima preparazione mentale; gli scacchi migliorano la fantasia, la creatività, il problem solving, la concentrazione, la memoria, l’attenzione, la capacità di lettura e di interpretazione.

Per Marco, insegnare ai bambini e ai ragazzi questo gioco è sempre emozionante, perché ogni volta crea con loro un rapporto intenso e di forte empatia, come se fossero suoi figli.

Marco avrebbe voluto parlarmi delle sue incredibili esperienze ancora per ore e ore ed io lo avrei ascoltato ancora per tanto tempo, ma purtroppo la mia lezione doveva iniziare…! Al termine di questa divertentissima e interessantissima intervista, mi ha dato due consigli vincenti per diventare un bravo giocatore e cioè affinare la capacità di concentrazione per evitare di sbagliare e saper controllare le emozioni!

                                                            Carola Cardascia