INCONTRO FRA REALTÁ DIFFERENTI

Gli alunni dialogano con
il rifugiato Hashim Frought

Il 15 ottobre, un gruppo di alunni delle classi seconde dell’Istituto Nicola Zingarelli di Bari ha incontrato, attraverso la piattaforma elettronica Zoom, il rifugiato afgano Hashim Frought, un’esperienza emozionante che ha colpito molto sia i ragazzi che i professori!

Hashim ha raccontato le difficoltà del viaggio che ha intrapreso qualche anno fa per lasciare il suo Paese di origine, per scappare dalla guerra e trovare un posto in cui vivere meglio.

Ha raccontato dei molteplici paesi che ha dovuto attraversare prima di arrivare in Italia, nella città di Bari, dove ha trovato una nuova famiglia pronta ad accoglierlo. Hashim ha testimoniato le terribili realtà dell’Afghanistan e le criticità delle condizioni di vita

Hashim ha raccontato della vita terribile di bambini e adolescenti afghani: i bambini sono costretti a studiare per le strade, invece che stare in edifici scolastici adeguati all’apprendimento, cosa che a noi sembra scontata!!!

 Inoltre, per andare a scuola, devono percorrere tanti km a piedi, spesso vedendosi costretti a superare degli ostacoli.

I ragazzi subiscono le conseguenze della guerra sul loro corpo, perdendo addirittura alcuni arti e i piccoli studenti sono costretti a maneggiare armi, anche durante le ore di studio, per la paura di un attacco improvviso.

Hashim ha quindi raccontato la condizione delle donne afgane che hanno un ruolo quasi inesistente nella società

Purtroppo, le ragazze hanno possibilità di studiare solo fino all’età di 13 anni. Superata questa età, sono costrette a rimanere nelle proprie abitazioni per prendersi cura della famiglia e della casa.

Hashim ha confidato che i suoi sogni più grandi sono: tornare nel Paese di origine per rivedere i genitori e fratelli, e andare in Norvegia per riabbracciare sua moglie e vivere lì la sua vita insieme alla sua nuova famiglia, nonostante il forte legame con Bari e le persone che lo hanno supportato nei momenti difficili.

Ciò che più ha colpito i ragazzi è che Hashim, pur portando con sé il peso delle sue esperienze in Afghanistan, ha sviluppato una passione per la poesia che per lui rappresenta un rifugio e un momento durante il quale si allontana dai pensieri negativi, dando voce al proprio cuore.

Ha anche scritto alcuni componimenti che ha recitato.

Questo incontro ha lasciato un grande tesoro nei ragazzi, aprendo loro la mente sulle realtà che ci sembrano tanto lontane… ha insegnato che la bellezza della poesia ci può salvare dall’orrore e dalle paure! E ancora, che nascere in un paese in guerra, non vuol dire non avere un posto nel mondo!

Che, anche quando tutto sembra finito, non bisogna perdere la speranza… perché ci sarà sempre un posto nel mondo dove incontrare qualcuno pronto a dare una mano e a regalare un sorriso.

Beatrice Stallone
Mattia Sbiroli

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