IL DDL ZAN: cosa prevede, perché serve e a chi serve.

27 ottobre 2021: il disegno di legge Zan, il cui nome è preso dal suo promotore, Alessandro Zan, viene affossato, con tanto di cori da stadio ed esultanze da parte di metà del Senato.

Quasi sicuramente non è la prima volta che sentiamo parlare di questo DDL Zan, proposto e riproposto come legge ormai da mesi. Ma che cosa prevede?

Una maggiore tutela per le persone appartenenti alla comunità LGBT+, per le donne e per le persone con handicap in quanto minoranze. La legge avrebbe istituito il carcere per chi commette atti di discriminazione fondati su sesso, identità di genere, orientamento sessuale o disabilità.

Il DDL avrebbe equiparato i reati collegati all’omo-trans-bi-fobia a quelli sanciti dall’articolo 604 bis del codice penale, che contrasta il razzismo e l’odio su base religiosa (legge del 1975).

Il 30 ottobre l’associazione Bari Pride ha organizzato una manifestazione contro l’affossamento di questo disegno legge, pronunciando discorsi importanti e significativi.

Purtroppo i manifestanti si sono sentiti rivolgere espressioni a dir poco offensive e sicuramente lesive della loro dignità di persone, appellativi talmente disdicevoli da non poter essere riportati in una pagina di giornale senza rischiare di turbare chi legge, ma con i quali alcuni sono costretti a convivere nella quotidianità …

“Preferisco un figlio morto che un figlio gay, quindi esci di casa perché non voglio farti male!” una frase da brividi detta da una madre.

E ancora minacce di morte, ghigni alle spalle, derisioni, parole mormorate e parole urlate dietro, sputi, sguardi, messaggi, chiamate, ma soprattutto pugni, calci, schiaffi e gomitate.

Chiunque sia destinatario di frasi offensive e lesive della dignità si ricordi di non essere solo e di chiedere supporto ad adulti di riferimento,  oppure ad associazioni presenti sul territorio. Se sporta denuncia corredata da adeguate prove, l’aggressore può ricevere una multa per reato di diffamazione e lesione all’identità personale, senza però aggravanti particolari che prolungherebbero la pena.

Nonostante in questo periodo le aggressioni omofobe non siano diminuite, l’argomento del DDL Zan è passato in ultimo piano e il disegno di legge non sarà proponibile in senato per ancora tre mesi, rischiando di essere insabbiato definitivamente.

Anna Chiara Pizzutilo

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