LA SOFFITTA

Quel giorno Michael andò nella vecchia casa ereditata da sua zia.

Salì in soffitta. C’erano polvere e ragnatele. All’improvviso un raggio di sole colpì un baule. Michael si avvicinò piano piano. Si piegò sulle ginocchia.

Era di legno, ricoperto d’oro puro, sottile.

Avrebbe voluto aprirlo, ma era chiuso con un codice segreto. Provò e riprovò tante combinazioni senza riuscirci.

Ad un certo punto si ricordò di un gioco che gli aveva insegnato sua zia: ad ogni numero corrispondeva una lettera.

Gli venne un’idea e inserí questo numero:

3. 9. 3. 3. 9. 13.

Era il modo in cui sua zia lo chiamava da piccolo.

Il baule scricchiolò e si aprì.

Davanti ai suoi occhi apparve il luccichio dell’oro.

Davide Prastaro (Scuola Primaria Montello)

PS: Avete capito come la zia chiamava Michael da piccolo? 😉

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