La vita e le caratteristiche dei rettili e degli anfibi

4. MONOGAMIE SQUAMATE

A questo punto può sorgere spontanea una domanda: “Esiste un rettile monogamo?’’

(Per chi non sa cos’è la monogamia, questa è un legame che rende due esemplari inseparabili, in fatto di accoppiamento o di coppia affettiva).

A quanto pare sì, e, onestamente, anche per me è una scoperta.

Si chiama Scinco Bobtail e vive in Australia. Ne esistono due varianti:

-Scinco bobtail occidentale (Western pineconeskink);

-Scinco bobtail del sud(Southern pinecone skink).

Come avete notato dal paragrafo precedente, in inglese viene chiamato letteralmente ‘’Scinco Pigna’’, questo perché ha una coda molto voluminosa che sembra una pigna e che serve a confondere i predatori, dato che è identica per proporzioni alla testa.

Il nome scientifico è comune, nonostante le differenze geografiche: Tiliqua rugosa. Ovviamente, quando si parla di monogamia nei rettili, non si sta parlando di amore, dato che i rettili non lo provano perché non sono dotati di sistema limbico, ma di un legame riproduttivo prolungato in cui l’uno incontra l’altra in ogni accoppiamento della propria vita.

5.TECNICHE DI CACCIA

Il mondo dei rettili è pieno di grandi predatori dalle più svariate forme: tutti i generi di coccodrillo, i camaleonti, i serpenti, alcuni tipi di tartarughe acquatiche e grandi sauri velenosi.

I coccodrilli, di cui abbiamo già parlato ampiamente, tendono imboscate a tradimento ad animali che si abbeverano su uno specchio d’acqua. Una volta presi e uccisi, questi animali, dato che non possono essere masticati, vengono letteralmente smembrati con una mossa speciale, chiamata giro della morte (death roll), in cui il predatore gira su di esso, attaccato col muso alla preda, che viene ridotta in brandelli.

I camaleonti, che forse sono i rettili più amati e incompresi allo stesso tempo, sono noti principalmente per tre aspetti: riescono a muovere gli occhi indipendentemente l’uno dall’altro; si crede comunemente che questi amino sfregare gli insetti con lingua appiccicosa e che cambia colore per confondersi con l’ambiente circostante. Ecco, l’ultima di queste tre cose è una grande sciocchezza, ma ve ne parlerò in seguito …

I camaleonti sono degli abilissimi predatori che si muovono furtivamente, oscillando come una foglia, per poi colpire fulmineamente l’insetto con la loro lingua appiccicosa, lunga circa 1 volta e mezza il loro colpo. Nell’atto predatorio ciò che fa la differenza sono gli occhi, di cui abbiamo già parlato prima, che garantiscono precisione nel colpo della lingua sull’insetto da mangiare.

(Furciferpardalis, camaleonte pantera).

Ritornando al cambiamento di colore, dobbiamo sapere che viene eseguito non per confondersi con l’ambiente, come si crede, ma per comunicare il loro stato di stress ad altri esemplari, incupendo le loro livree con speciali cristalli di guanina presenti nella pelle.

Continuando con i predatori, troviamo i serpenti che si dividono, in:

-velenosi, che uccidono le loro prede con veleno che viene iniettato con un morso su di esse.

(Crotalo diamantino orientale, Crotalus adamenteus);

-costrittori, che uccidono le loro prede con la forza fisica, soffocandole a morte tra le spire.

(Boa arcobaleno, Epictrates Cenchria).

Si chiamano così perché quando il loro corpo è esposto alla luce solare, riflette un riflesso multicolore.

L’evoluzione ha dotato alcuni serpenti della possibilità di essere velenosi perché, avendo un corpo esile, non avrebbero la possibilità di uccidere utilizzando la forza fisica, differenza dei loro cugini costrittori.

Parlando di tartarughe, poi, ce ne sono proprio di infami…

Una di queste è la Tartaruga Azzannatrice, che si apposta sui fondali lacustri dell’America centro meridionale, in attesa di una preda.

Purtroppo, in alcuni periodi della storia americana, è stata in pericolo d’estinzione, a causa del bracconaggio e neanche oggi se la passa benissimo.

Questo rettile, man mano che cresce, viene ricoperto da alghe che crescono sul suo carapace e che nel letto dei fiumi le conferiscono un’ottima invisibilità.

(Tartaruga azzannatrice, Macrochelys temminckii).

 Giunta sul fondo, si cosparge parzialmente con del fango e aspetta immobile un ignaro pesciolino, con il becco aperto: la tartaruga presenta un’appendice vermiforme sulla lingua e la muove facendola, appunto, sembrare un vermetto. I pesci, allettati, si muovono verso la loro trappola mortale fulminea che li farà sparire in una nube di sabbia.

(L’appendice vermiforme è quella sorta di linguetta rosa).

Il drago di Komodo, il sauro più grande del mondo, è diffuso nelle isole del sud est asiatico, dove è considerato da alcuni come una divinità e da altri solo un grande problema dato che è solito uccidere il bestiame con una modalità di caccia decisamente originale.

(Drago di Komodo, Varanuskomodoensis).

 Individuata la preda, infatti, vi si avvicina furtivamente da dietro e le sferra un morso poco potente ma molto velenoso. Dopo qualche giorno la preda, talvolta anche molto grande, cade inerme sotto l’effetto del veleno inoculato nel suo corpo e “aiutato” dalla saliva che permette la proliferazione di batteri.

Raggiunta la preda, il drago di Komodo,inizia ad aprirla con gli artigli e inizia a rimpinzarsi finché non è sazio. (segue)

Giovanni Deperte

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