Perché?

Caro Filippo Turetta,

in teoria non meriteresti neanche un saluto, ma vabbè…

Mi rivolgo a te con una mente pensierosa e piena di rabbia per quello che hai fatto.

Sono consapevole che le mie parole potrebbero sembrare inutili o insignificanti, ma sento il bisogno 

di esprimermi e comprendere cosa ti ha portato a compiere un atto così terribile come uccidere una ragazza che dicevi di amare.

Prima di tutto, voglio dirti che non giustificherei in alcun modo le tue azioni.

Il femminicidio è un crimine orribile e inaccettabile, che causa dolore e sofferenza a molte persone.

Nessuna donna merita di essere vittima di violenza, né di perdere la vita per mano di nessuno.

Mi chiedo cosa ti abbia spinto a compiere un gesto così estremo; forse hai vissuto esperienze 

difficili o hai subito traumi che hanno influenzato il tuo modo di pensare e agire.

Tuttavia, non posso fare altro che condannare il tuo comportamento e sperare che tu possa riflettere 

sulle conseguenze delle tue azioni.

Il femminicidio non risolve nulla, non porta a nessuna soluzione. Al contrario, distrugge vite,

famiglie e comunità intere.

Dobbiamo lavorare insieme per creare una società diversa, una società in cui le donne siano 

rispettate, valorizzate e protette.

Ѐ fondamentale educare le nuove generazioni al rispetto reciproco, all’uguaglianza e alla 

non violenza.

Ti invito a cercare aiuto e prendere conoscenza delle tue azioni.

 Ѐ importante che tu comprenda l’entità del male che hai causato e che tu sia disposto a fare tutto

il possibile per riparare al danno fatto.

Solo attraverso un percorso di rieducazione de di cambiamento potrai sperare di trovare la 

redenzione e di contribuire e costruire una società migliore.

Spero che tu possa riflettere su quanto scritto e che tu possa trovare la forza per affrontare e le 

conseguenze delle tue azioni.

Non posso negare che sia difficile per me scrivere questa lettera, ma credo fermamente

che ogni individuo di questo paese abbia capito la lezione, anche perché oramai nei 

telegiornali, si parta solo del tuo atto vile, del quale, spero, almeno ora tu provi vergogna.

Addio. Anche se non meriteresti nemmeno questo!!

                                                                                                                                        Mattia Cantoro

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