Io capitano: una storia d’amicizia e speranza

Carissimi lettori, il film di cui vorrei parlarvi oggi è “Io Capitano ’’. Probabilmente non sarà molto conosciuto, e solo pochi di voi avranno avuto l’occasione di vederlo.

È un film che mi ha colpito molte perché porta con sé un messaggio di speranza e coraggio e tratta un tema di grande attualità: i migranti.

Il film è stato girato dal grande Matteo Garrone, che ha voluto fosse in lingua originale: wolof. Io l’ho visto con i sottotitoli in italiano.

“Io Capitano ’’ rappresenterà l’Italia nella corsa agli Oscar 2024.

È stato definito una “vera odissea’’, tra le insidie del deserto, del mare e la crudeltà delle prigioni libiche, e io sono d’accordo.

Questa non è una storia qualunque, bensì il racconto dell’avventura vissuta da due cugini senegalesi. Moussa e Seydou.

Questo film narra del desidero infantile di due ragazzini che vogliono semplicemente avere una vita migliore in Europa, lontana dai tormentati della guerra e della povertà.

E così partono lasciando il Senegal, regalandosi fiducia a vicenda finché non verranno tragicamente separarti.

“Io Capitano ’’ è un film di grande sensibilità, un vero uragano di emozioni, ma anche una ferma e amara denuncia dell’incapacità della politica di affrontare l’emergenza umanitaria dei migranti.

Sarà durante il percorso che i due ragazzi si renderanno conto di ciò che hanno sottovalutato, pensando alle insidie del viaggio con troppa leggerezza finché non le affronteranno.

E così all’improvviso si trasformeranno in adulti e capiranno che dalle decisioni prese scaturiranno conseguenze e responsabilità.

E sarà proprio nell’ultima scena che il nostro eroe si farà carico della salvezza di tutti i migranti sul barcone: neanche uno ne morirà!

Greta Vincenti

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