LO SCANDALO DELLE DIVISE A SCUOLA

In questo periodo noi alunni siamo tutti molto presi dalla questione delle divise che i rappresentanti dei genitori hanno richiesto durante una delle sedute del Consiglio d’Istituto. Sono abbastanza sicura che la maggior parte dei ragazzi della Zingarelli siano contrari a questa idea, ma molto probabilmente ci sono anche ragazzi che la approvano. Perché? Cerchiamo di capirlo.

Da quanto ci riferiscono le prof, la richiesta dei genitori sarebbe legata allo sfoggio sfrontato da parte di alcuni alunni di vestiti e accessori firmati, diversi ogni giorno, che farebbe sentire in difficoltà coloro che non possono permettersi abiti firmati o che, semplicemente, non vogliono acquistarli.

Poi indossare una divisa, significherebbe anche venire sempre a scuola con un abbigliamento adeguato e decoroso, regola giustamente importantissima per la nostra preside e per gli insegnanti.

Ma, parliamoci chiaro, l’adozione di una divisa sarebbe veramente una risoluzione a questi problemi (soprattutto al primo)?

Partiamo dalla considerazione che un ragazzo che prende in giro un suo compagno perchè non indossa vestiti di marca, è un ragazzo con un comportamento abbastanza infantile e un’educazione da viziato. Una persona del genere, ne sono sicura, non rinuncerebbe al suo atteggiamento di fronte ad una divisa: troverebbe sicuramente altri pretesti per sbandierare la propria presunta superiorità.

Per non parlare del fatto che ci sarà sempre chi, grazie alle proprie possibilità economiche, avrà probabilmente tante divise sempre nuove, mentre altri verranno a scuola sempre con lo stesso pantalone e stessa maglia, che col tempo si rovineranno, e quindi probabilmente saranno comunque presi in giro.

Insomma, a questo proposito io penso che questa idea della divisa sia del tutto inutile; per risolvere il problema, che comunque è importantissimo, suggerirei piuttosto di punire severamente tutti gli alunni che assumono un certo modo di fare in classe, con note o con comunicazioni a casa, che secondo me, sarebbero molto più efficaci perché tirerebbero in questione l’alunno in particolare e non TUTTA LA SCUOLA.

E poi pensate all’impatto a livello di autostima che questa divisa potrebbe avere su un adolescente che si sente a suo agio solo con un certo capo d’abbigliamento, scelto personalmente tra tanti e dopo innumerevoli ripensamenti. E non dite che sono capricci da persone immature e superficiali, perché gli adulti non possono nemmeno immaginare (o forse lo hanno dimenticato) quanto sia frustrante vedersi ogni giorno cambiare e sentirsi male con qualsiasi cosa ci si metta addosso.

Quindi, se mai questo articolo dovesse arrivare alle persone che hanno lanciato questa idea, vi chiedo di pensarci sul serio.

SOFIA MARIANI

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