Recensione del libro “Dieci Piccoli Indiani”

Il romanzo giallo “Dieci Piccoli Indiani” è stato scritto dalla famosa giallista britannica Agatha Christie (Torquay, 1890-Winterbrook, 1976) e pubblicato dalla casa editrice Mondadori nel 1939.

L’opera, ambientata negli anni ‘30, narra di dieci soggetti estranei fra loro che vengono invitati sull’isola “Soldier Island”, a un miglio dalla costa inglese del Devon, da un misterioso proprietario, il signor Owen.

Nessuno lo conosce di persona, ma tutti hanno conoscenze in comune con lui.

Ognuno ha un passato da nascondere, un passato da omicida.

Il signor Owen tarda ad arrivare e la cena inizia senza di lui.

Quella sera muoiono due degli ospiti in circostanze sospette. Ma non solo, in ogni camera è presente una filastrocca che parla di dieci piccoli indiani, i quali muoiono uno dopo l’altro, giorno dopo giorno, fino a quando non ne rimane più nessuno.

Inoltre, nella sala da pranzo, ci sono dieci statuette di marmo raffiguranti degli indiani.

Man mano che gli invitati scompaiono, anche le statuine scompaiono e gli omicidi sembrano seguire la macabra filastrocca.

Gli ispettori che indagano sul caso non riescono a trovare l’assassino; l’unico sospetto è che possa essere uno dei visitatori…

Sicuramente, tra i dieci personaggi, quello meglio strutturato è il giudice Lawrence Wargrave.

Agli occhi di tutti potrebbe sembrare un vecchio giudice ormai in pensione, ma la sua personalità è la più particolare.

Egli si dimostra subito una persona fredda che non prova pietà per nessuno e, anzi, è il primo che punta il dito verso gli altri e che formula teorie e tesi, come se fosse in un vero tribunale.

E’ anche da considerarsi un traditore, in quanto tradisce un’amicizia che aveva costruito sull’isola.

Si crede molto intelligente e usa questa sua qualità per portare avanti il suo piano.

L’episodio più sconvolgente è il finale: il ritrovamento del messaggio in bottiglia, che spiega quanto accaduto veramente sull’enigmatica isola di Soldier Island, dando così soluzione al mistero.

Il messaggio del libro riguarda il rapporto con la giustizia.

Infatti, l’obiettivo del killer è punire criminali che per lungo tempo sono rimasti impuniti.

Tuttavia, il responsabile dei delitti mantiene un giudizio rigido, perché non considera la possibilità di un pentimento da parte degli ospiti.

Secondo il pensiero del giustiziere, chi ha ucciso deve essere ucciso a sua volta, senza alcuna possibilità di riscatto e senza, soprattutto, subire un giusto processo.

Quanto rappresentato non è certo un pensiero da seguire, perché mette in pratica la vendetta e non la giustizia.

Lo stile della Christie si rivela molto semplice e lineare, ma allo stesso tempo affascinante e accattivante.

Il libro appare fin da subito appassionante per la suspense che si crea, in quanto è difficile decifrare l’assassino.

Tutto questo cattura l’attenzione del lettore, che lo leggerà tutto d’un fiato.

Consiglio l’opera dagli undici anni in su, poiché la lettura è scorrevole, avvincente e piena di suspense fino alla fine.

<<State all’erta e pregate. Il giorno del giudizio è vicino.>>

Voto 10/10

Arianna Manfredi

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