I pirati: avventurieri dei mari

Ho scelto di parlare dei pirati perché ho sempre avuto una grande passione per il mare. Mi piacciono le navi, le mappe del tesoro, i racconti di avventure tra le onde e le storie misteriose di chi ha vissuto viaggiando da un porto all’altro. Quando sento parlare di pirati, mi immagino subito un veliero che solca l’oceano con le vele gonfie di vento.

L’idea dei pirati come avventurieri ribelli è da sempre presente nel nostro immaginario. Quando pensiamo a loro, ci vengono in mente uomini con la barba, la benda sull’occhio, un pappagallo sulla spalla e la sciabola in mano. Questa immagine è diventata famosa grazie ai romanzi e ai film che nel tempo hanno fatto conoscere i pirati a tutti.
Un esempio è “L’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson, scritto nel 1883, dove appare il famoso pirata Long John Silver. Anche il cinema ha raccontato molte storie di pirati, come nella saga dei “Pirati dei Caraibi”, con il simpatico e un po’ matto Capitan Jack Sparrow, interpretato da Johnny Depp. Oppure in Peter Pan, dove troviamo il crudele Capitan Uncino.

Ma chi erano davvero i pirati?
La vera pirateria è esistita soprattutto tra il 1700 e il 1730, un periodo in cui molte navi mercantili venivano attaccate nei Caraibi, lungo la costa dell’America del Nord e vicino al Madagascar. I pirati non cercavano solo oro e gioielli, ma anche spezie, caffè e indaco, che all’epoca valevano moltissimo.
Fare il pirata era però una scelta molto rischiosa: se venivano catturati, potevano essere condannati a morte. Ma per molti marinai poveri era un modo per sfuggire alla vita dura e alla paga bassa sulle navi normali. Alcuni pirati sono diventati famosi, come William Kidd, Calico Jack, Henry Morgan e Barbanera.

I governi cercarono di fermarli, ma a volte usavano i corsari, cioè pirati “autorizzati” ad attaccare le navi nemiche. I loro processi e le esecuzioni pubbliche attiravano molta gente, e i giornali del tempo raccontavano le loro avventure, rendendoli quasi dei personaggi leggendari.

Oggi la pirateria non è scomparsa. Esistono ancora veri pirati che assaltano le navi nel Golfo di Aden, nello Stretto di Malacca o nel Golfo di Guinea. Ma esiste anche un altro tipo di pirateria: quella informatica. Gli hacker, i “pirati del web”, rubano dati, attaccano siti e diffondono notizie false.
C’è poi la pirateria più “quotidiana”, quella di chi scarica film, musica o videogiochi da Internet senza pagare.

In fondo, possiamo dire che la pirateria non è mai scomparsa davvero: finché ci saranno mari o reti da navigare, ci sarà sempre qualcuno pronto a sfidare le regole per cercare il proprio tesoro.

Michele Cilli

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