“La più grande” con Morosinotto

Il  25 gennaio abbiamo avuto il piacere di incontrare l’autore del libro “La più Grande”.

L’incontro si è tenuto nell’auditorium del nostro istituto, la scuola “N. Zingarelli”, dove ad aspettarci abbiamo trovato Davide Morosinotto, cui abbiamo immediatamente posto numerose domande.

Davide Morosinotto ci ha rivelato che per scrivere un libro ci vuole fantasia, ma soprattutto studio, voglia di viaggiare per conoscere e documentarsi e capacità di lavorare in gruppo.

Una cosa che mi ha incuriosita molto è stata quando ci ha raccontato del suo “blocco dello scrittore”: ci ha confidato che questo momento di stallo nella scrittura del libro che abbiamo letto, gli è venuto in particolare nel punto cruciale in cui la protagonista Yu è prigioniera nella corte infernale; non sapeva proprio cosa inventarsi per farla uscire, ma la soluzione gli è apparsa chiara dopo una semplice conversazione con una sua amica.

Il libro a me è piaciuto tanto, perché mi ha fatto vivere una storia avventurosa; inoltre mi ha comunicato un bel messaggio. Infatti il romanzo è ambientato in un contesto in cui le donne potevano solo ambire a essere delle brave mamme e mogli, sottomesse alla volontà dei loro uomini, mentre la ragazza protagonista sfida quel destino e diventa la comandante di una nave pirata, senza rinunciare a essere una madre premurosa e attenta.

Al termine dell’incontro, ricco di domande e curiosità a cui l’autore ha risposto con umorismo e gentilezza, gli abbiamo presentato i disegni che abbiamo realizzato ispirandoci al libro, infine ci siamo messi tutti in fila per farci autografare il libro e scambiare qualche parola di saluto con lui.

Conoscere l’autore di un libro che è stato oggetto di lettura e studio è stata per me un’esperienza indimenticabile, che mi ha permesso di scoprire alcuni dettagli del libro che avevo visto sotto un altro aspetto. Un momento bellissimo che mi piacerebbe rivivere in futuro.

Eleonora Sophie Venneri

NON SIAMO SOLI

UN ABBRACCCIO PER TE… ANTOPANINABELLA

Conoscevo di vista  Antonella, perché per 3 anni ha frequentato il corso di teatro insieme a mia sorella Aurora. Era molto brava a recitare e forse per questo nessuno è riuscito a comprendere fino in fondo i suoi problemi e il suo disagio.

Devo riconoscere che tutti noi abbiamo paura di essere giudicati e spesso recitiamo e indossiamo una “maschera” per piacere agli altri e, quando non stiamo bene, ci teniamo tutto dentro, ma mi rendo conto che non è giusto  trattenere e mascherare le proprie emozioni: non serve a farci stare meglio. Antonella non è riuscita ad avere un dialogo con i genitori o con i professori; io penso che esporre i suoi dubbi o i suoi pensieri, i problemi che stava vivendo, l’avrebbe aiutata  ad affrontarli  e superarli.

Io cerco sempre di confrontarmi con i miei genitori affinchè possano spiegarmi alcune situazioni  che mi fanno stare male e penso che tutti dovremmo imparare a cercare il dialogo senza tenerci tutto dentro.

D’altra parte pure noi dobbiamo essere pronti ad ascoltare e accogliere gli amici che vediamo  in difficoltà, mostrando loro tutte le nostre più affettuose attenzioni.

Eleonora Sophie Venneri