Autore: Gaia Brunetti

APOCALYPSE

Capitolo sei

Mi svegliai nel mezzo della notte, quando Sayu venne ad avvertirci di un attacco improvviso. KIkka mi ordinò di svegliare Aesira, che stava ancora dormendo appoggiata alla mia spalla. Quanto avrei voluto non interrompere mai quel momento…

“Aesira, siamo sotto attacco! Svegliati! – le gridai.

“Cosa, moccioso?” – mi chiese lei, ancora mezza addormentata.

“Siamo sotto attacco!” – le ripetei.

Spalancò gli occhi e, appoggiando il braccio al muro, si diede una spinta per aiutarsi ad alzarsi in piedi più velocemente. Afferrò sia il suo sia il mio fucile, che subito dopo mi passò.

“Muoviti, andiamo ad aiutare quelle due!”…

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APOCALYPSE

Capitolo cinque

Dopo l’incontro con quella strana ragazza, continuammo a camminare per cercare nuove persone disposte ad aiutarci. Io, come sempre, camminavo dietro Aesira. Ogni volta che mi ritrovavo a fissarla pensavo sempre che un giorno, magari alla fine della pandemia, sarei riuscito a camminare affianco a lei, mano nella mano, in un parco pieno di fiori colorati come quello che era vicino a casa mia quando ero piccolo: mi ricordo quando passavo le mie giornate a passeggiare in quel piccolo parco colorato, ero così spensierato. Mi chiedevo se anche lei prima della pandemia fosse stata mai spensierata. Aesira era una ragazza forte, ma doveva aver subito molti traumi nel corso della sua vita.…

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APOCALYPSE

Capitolo 4

La giornata passò velocemente tra chiacchiere e combattimenti contro gli infetti, sempre pronti a contagiarci. Ad un tratto, camminando tra le strade della città, ci rendemmo conto che stavamo per finire le scorte di cibo. Sparare agli infetti e cercare persone che si volessero unire a noi in quella stranissima avventura non era affare da poco: nulla di strano che ci fosse venuta fame. Cercando qua e là, fui la prima ad adocchiare quello che era stato un piccolo supermercato; la sua insegna era molto rovinata, ma si riusciva ancora a leggere la scritta “Conad”. Feci segno a James e Kikka di raggiungermi all’entrata.…

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APOCALYPSE – CAPITOLO TERZO


Abbandonare quella che era stata per più di sei anni la mia casa fu davvero doloroso, per non parlare delle fatiche che avevo fatto per “arredarla”.
Dopo qualche giorno di cammino l’accampamento dove Kikka era stata inseguita da quelle schifose guardie era ormai lontano. Chissà perché era stata inseguita, cosa poteva aver combinato?
Ci stavamo dirigendo a Nord dell’accampamento. Mentre Kikka parlava di questioni di cui non mi importava assolutamente niente, per esempio di come era stata la sua vita prima della pandemia o di cosa era abituata a fare il sabato mattina, ad un certo punto sentimmo degli spari. Erano vicini, sembrava provenissero da dietro alcuni alberi.…

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Apocalypse

Capitolo secondo

Dovevo aiutarla… dovevo aiutare quella sconosciuta… non so perché, ma dovevo farlo. Lanciai una corda verso il condotto dell’aria che, per fortuna, era davanti a me e le feci cenno di affiancarsi a me; appena arrivò dalla mia parte, ci buttammo tutte e due nel condotto e così fuggimmo dalle guardie.

Decisi di portarla al sicuro nella mia piccola grotta. Mentre correvamo, notai i suoi capelli biondi raccolti in una lunga traccia ondeggiare al vento e i suoi occhi color nocciola chiudersi al leggero tocco dell’aria.

Ci addentrammo nella selva oscura, non molto distante dal campo, e camminammo lungo un sentiero che io stessa avevo tracciato anni prima, circondato da alti alberi che ormai avevano perso quasi tutte le loro foglie a causa dell’autunno che se l’era portate via.…

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APOCALYPSE

Capitolo 1

Era una giornata di sole nella mia città, me lo ricordo come fosse ieri. Eravamo nell’anno 2776. Più precisamente era il 2 novembre 2776… il giorno in cui era iniziata l’apocalisse…

La scienza si era spinta troppo oltre; gli scienziati erano alla ricerca della cura per una rara malattia, ma quando finalmente vi erano risaliti qualcosa era andato storto. I pazienti che si erano offerti di provare la cura sotto forma di pillole avevano avvertito molti effetti collaterali, per fortuna non pericolosi… o almeno era questo che gli scienziati avevano detto alla popolazione. In realtà le cose erano andate in modo completamente diverso da come ce le avevano raccontate per rassicurarci.…

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