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GIORNATA DELLA MEMORIA

Sulla cima della montagna c’è un fiore
È macchiato, come l’anima delle persone,
non ha più petali, come la speranza di colui che sperava
e non ha più un colore, come il viso di coloro che si emozionavano.

Su un albero c’è un nido,
è vuoto, come il cuore di coloro che amavano.

C’è solo un piccolo uccellino morto,
lasciato solo al suo destino,
come tutte le persone.

Sopra le teste di ognuno si trova il cielo,
esso è cupo e pieno di nuvole, come la nostra voglia di reagire

e sta gocciolando, come la sofferenza delle persone.

Dentro ad una casa, invece, c’è un bambino,

lui è forte e coraggioso,
ricorda solo il rumore di grida e proiettili,
ma il suo viso è felice e allegro

perchè, pur ricordando, sa che tutto torna sempre sereno.…

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M di… Memoria

La memoria è la capacità di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e di dare relative risposte. Essa può essere paragonata ad un enorme magazzino, all’interno del quale ognuno di noi può conservare tracce della propria esperienza passata, che ci dona insegnamenti per riuscire ad affrontare situazioni di vita presente e soprattutto futura.

A volte ci dimentichiamo come siamo fatti davvero, come ci hanno cresciuto e a chi vogliamo davvero bene; molto spesso, soprattutto alla nostra età, ci scordiamo il valore dei nostri genitori e della nostra stessa vita.

Nel corso della storia ci sono state scoperte, rivoluzioni, guerre, ma anche tante discriminazioni delle quali abbiamo notizia grazie alle testimonianze storiche.…

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TUTTE LE DOMANDE CHE VORREMMO FARLE (LETTERA A LILIANA SEGRE)

Cara Senatrice Segre,

siamo i bambini della classe 3^ D della Scuola Primaria Anna Frank di Bari. In questi giorni, insieme alla nostra maestra, stiamo discutendo molto su quello che è accaduto nel 1938, l’anno in cui furono emanate le leggi razziali.

La maestra ci ha fatto vedere una Sua intervista e noi siamo stati attenti a tutto quello che Lei ha detto, ma siamo rimasti colpiti soprattutto da queste parole: “Nessuno si accorse del mio banco vuoto e questo è stato un vero schiaffo morale, una ferita che mi sono portata sempre dentro. A distanza di anni ho incontrato di nuovo i miei amici di scuola e la prima domanda che ho rivolto loro è stata proprio Perché?”.…

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