IN RIMA CON MOROSINOTTO

Quattro ragazzi (canzone rap)

Quattro ragazzi

senza paura

anche se un po’ pazzi

col senso dell’avventura.

Creati da Morosinotto

il nostro fantastico autore

li ha pensati andando al di sopra

dell’immaginazione.

Smascherando segreti,

tradimenti e bugie

vanno in giro per treni,

battelli e fantasie.

Te Trois il testardo

Tit il genio

Ed lo sciamano

e Julie la ragazza di ferro.

Luca Cavone

Filastrocca del Rinomato Catalogo

Questo libro assai speciale,

racconta di una storia adolescenziale.

Sono quattro i ragazzini

che partono all’avventura,

chi senza e chi con tanta paura.

C’è Tit che non parla mai,

ma che alla fine apprezzerai…

c’è Juli, la sua sorellona

che è responsabile e mai lo abbandona.

C’è Te-Trois fra tutti il più coraggioso,

ma anche il meno premuroso…

c’è Edward, detto Ed o Eddie

lo sciamano della palude

che mai nessun delude.

Infine c’è Mr. Walker,

o meglio Mr. Doppiafaccia

che davanti a tutta l’America

ha fatto una gran figuraccia.

E da lor potrai imparare

che chi rispetta e mai inganna

nella vita si farà apprezzare!!!

Giancarlo Lacitignola

La lettura è una nuova avventura

Questo libro è stato interessante,

e anche molto entusiasmante.

Ogni giorno era una nuova scoperta

con una vicenda non sempre certa.

Racconta la storia di ragazzi caparbi

tenaci e testardi,

viaggiano per affari

pronti a diventar milionari.

L’autore ci ha raccontato

come tutto sia cominciato

lasciando in me quel desiderio sfrenato,

di nuove letture e avventure

ricche di sfumature!

Mattia Martiradonna

Incontro con l’autore Davide Morosinotto: un’inaspettata e piacevole sorpresa

Quest’anno, per il progetto “Incontro con l’autore” abbiamo avuto l’onore e il piacere di incontrare a scuola Davide Morosinotto , scrittore di tanti romanzi tra cui “Il Rinomato catalogo Walker & Dawn” che ha vinto il premio Andersen nel 2017  e che abbiamo letto in classe.

Si tratta di un libro d’avventura molto bello che affronta argomenti interessanti e avvincenti.

L’attività è riuscita in pieno, perché è stata coinvolgente sin dall’inizio e soprattutto perché il libro ci ha letteralmente catturato.

Ciò che ci è piaciuto di questa esperienza è stato anche  il modo in cui ci siamo preparati: in classe abbiamo letto il libro con molta attenzione e ci siamo soffermati soprattutto sui personaggi e sulla loro caratterizzazione,   sullo stile, sulle tante descrizioni, similitudini e metafore che ci hanno fatto entrare nella storia, immaginando le ambientazioni e i protagonisti che per noi sono diventati “reali”. Questo incontro è servito almeno un po’ a capire che lavoro c’è dietro la realizzazione di un libro, che coinvolge tante persone.

Incontrare l’autore ci ha fatto emozionare, in quanto Davide Morosinotto è una  persona giovane e affermata che ha immediatamente suscitato in noi curiosità e attenzione, perché è stato disponibile, divertente e simpatico, ha raccontato con un pizzico di ironia, di sé, della sua vita e delle sue tante esperienze vissute.

Morosinotto sa parlare ai giovani e nei suoi libri narra sempre la realtà,  la crescita e l’avventura che ogni giorno vivono gli adolescenti alla ricerca del proprio talento. Tutti noi molto incuriositi, lo abbiamo inondato di domande a cui ha risposto con grande attenzione e interesse.

Abbiamo capito che  gli scrittori non lavorano chiusi nel proprio studio, davanti a un PC per intere giornate, da soli. Ideare e scrivere un libro richiede molto tempo, tanta energia e tante risorse: bisogna leggere tanto, viaggiare, parlare con la gente e conoscere il mondo; inoltre, uno scrittore non è mai solo, ma ingaggia persone che leggono ciò che ha scritto e lo correggono dal punto di vista della storia, dell’ortografia e della sintassi.

Tutte le classi presenti all’incontro hanno preparato per lui cartelloni con disegni, testi, pensieri, dando libero sfogo alla creatività, noi abbiamo trasformato in immagini le similitudini e le metafore più significative contenute nel libro.

L’incontro con l’autore non ha solo arricchito le nostre conoscenze, ma ha anche rafforzato il piacere e l’interesse per la lettura.  Ciò che resta di questa esperienza è un bellissimo ricordo, la voglia di leggere altri libri e il suo autografo sui nostri cartelloni!

Martina De Giosa

Beatrice Lapomarda

Antonella Tetro

Intervista a Davide Morosinotto

Il 25 gennaio abbiamo avuto il piacere di incontrare e intervistare l’autore del libro “Il Rinomato Catalogo Walker&Dawn”, vincitore del Superpremio Andersen del 2017 e autore di altri successi come “La sfolgorante luce di due stelle rosse” e “Il fiore perduto dello sciamano di K” (facenti parte della trilogia) e “La più grande”. Stiamo parlando di Davide Morosinotto (Bologna).

In quale personaggio del “Rinomato Catalogo Walker&Dawn” si identifica meglio?

“Da un punto di vista, nessuno mi somiglia, perché sarebbe noioso scrivere su di me. Dall’altro punto di vista il mio personaggio preferito è Julie, perchè sono riuscito a raccontare la sua storia nella terza parte del romanzo.”

Da dove ha tratto ispirazione per scrivere “Il Rinomato Catalogo Walker&Dawn”?

“Un mio amico, qualche tempo fa, mi regalò un catalogo americano. Iniziai a sfogliarlo e mi piacque tanto. Pensai che, se fossi stato agli inizi del ‘900, avrei comprato subito una rivoltella. Da lì ho subito pensato all’idea dell’orologio e la storia è venuta da sé.

Inizialmente pensavo che il libro fosse completo senza la parte di Tit, perché lui non parlava molto. Ma quando la casa editrice Mondadori decise di acquistare la mia opera, mi disse di scrivere il finale facendo raccontare Tit. Siccome l’idea non era di mio gradimento, cercai di farlo peggio possibile, ma il successo fu talmente tanto che non me lo immaginai.”

Il libro l’ha scritto solo lei?

“Il nome sulla copertina è il mio, perché ho scritto la prima bozza. Voi leggete la decima versione del libro, scritta da me e dal mio team (Book on a Tree). Ogni tanto ci scambiamo i libri per migliorarli.”

Perché i titoli dei suoi libri sono particolarmente lunghi?

“Non scelgo io il titolo, quello è il compito del titolista. Inizialmente volevo chiamare il primo della trilogia “La banda dell’orologio”, mentre il titolista “Gangster”. A poco dalla stampa decidemmo di chiamarlo “Il favoloso catalogo Walker&Dawn” che modificammo con “Rinomato”, perchè, in quel momento, tutti i libri cominciavano con “Favoloso”. Sinceramente il titolo non mi piaceva molto e continua a non piacermi del tutto.”

Qualcuno tra i quattro ragazzi ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale?

“Si, compare nel secondo libro. Non sarà un personaggio principale, bensì una comparsa.”

Chi potrà mai essere…Non ci resta che leggere il libro!

Abbiamo poi continuato con le domande.

Chi ha ucciso Mr Darsley?

“Mi piace far finire le storie con suspense, così puoi farle finire tu”

Era emozionato quando ha vinto il Superpremio Andersen 2017?

“Non molto, perché lo stavo scrivendo già da tanti anni e l’avevo letto e riletto nella sua forma originale, quindi pensavo che non avrei vinto.”

Qual è il tuo personaggio preferito di “Il fiore perduto dello sciamano di K”?

“Ladoga, perchè, in confronto agli altri, ha una storia.”

Com’è nata l’idea del terzo capitolo della trilogia?

“Questa storia l’ho sognata: mi trovavo in una foresta con un clima equatoriale. Ho cominciato a studiare le foreste, fino a quando non ho trovato la Foresta Amazzonica e Iquitos, dove vive la migliore amica peruviana di mia sorella Chiara, la quale mi ha fatto incontrare suo zio, che è uno sciamano. Ho preso un volo per Iquitos, dove ho fatto molte esperienze, come cadere nel fiume Rio delle Amazzoni. Ambientazione e tempo gli ha scelti la storia.”

Perchè Laila fa questa scelta? (Non diciamo quale, così non spoileriamo!)

“Inizialmente non avevo idea di come finire il libro, perché l’avrei fatto sembrare finto. Non posso scegliere io il finale del libro, sono le 300 pagine precedenti a farlo. In origine “Il fiore perduto dello sciamano di K” aveva 60 pagine in più, ma io e il mio team le abbiamo tagliate, perché la storia non andava più avanti.”

E’ finita la saga?

“Sì, non ci sarà più altro che la riguarda.”

Voleva diventare uno scrittore già da bambino?

“Ho iniziato a scrivere in seconda media, quindi alla vostra età, grazie a mio cugino che mi ha proposto di partecipare a una gara. Dovevamo scrivere una storia, ma io non ho vinto, infatti sono arrivato ventesimo. Ma ho continuato a partecipare alle diverse competizioni anche se perdevo sempre. C’è stato un momento in cui decisi di abbandonare la scrittura, ma siccome la mia fidanzata non voleva mi disse:“Se smetti di scrivere, io ti lascio”. Quindi ricominciai a scrivere.”

Qual è stato il tuo primo lavoro?

“Ho lavorato per i videogames e poi ho iniziato a scrivere professionalmente libri. Adesso lavoro anche all’ideazione di giochi.”

Ha mai scritto film o serie tv?

“Si. L’altro giorno ci ha lasciati Vialli e io e il mio team, avendo scritto la sua biografia, non abbiamo esitato a scrivere il film, che hanno annunciato il giorno dopo al tg.”

Da dove ha tratto ispirazione per scrivere il romanzo “La più grande”?

“Stavo passeggiando tra le bancarelle dell’usato, quando mi ha attratto un libro. L’ho aperto e ho trovato l’illustrazione di una piratessa. Decisi subito di comprarlo. Lo lessi e scrissi un libro sul pirata più grande che sia mai esistito, Shih Ching, che ho chiamato Shi Yu.”

Qualcuno ti ha aiutato a scrivere libri?

“Si, Domenico Baccalario, uno scrittore con 28 milioni di copie al mondo vendute che è’ diventato il mio maestro e Alessandro Gatti, il quale mi ha aiutato a scoprire il colpevole dell’assasinio di Miss Dawn in cambio di una cena e che mi ha dato l’ispirazione per il personaggio di “Alex The Cat”.”

Ha consigli di scrittura da dare?

“Leggete e scrivete. Se è possibile, tutti i giorni, anche poche righe. E’ un esercizio che aiuta tanto.”

Arianna Manfredi e Carola Tomasicchio