NOSTALGIE CALCISTICHE #2

La Bari della Meravigliosa Stagione Fallimentare

Una squadra senza soldi ad un passo dalla Serie A

Bentrovati, lettori di Zingarellinews!

Oggi voglio raccontarvi un altro capitolo della Bari, che certamente per alcuni di voi sarà molto interessante e che forse vi farà tornare in mente alcuni momenti passati con l’orgoglio di essere un tifoso barese.

Non sono qui per fare la solita analisi del campionato, assolutamente no: rischierei di diventare  noioso non solo per chi legge, ma anche per me che scrivo. Piuttosto voglio raccontarvi una storia, o meglio una favola, perché questa storia ha un morale, un insegnamento; una storia ricca di emozioni, vittorie e sconfitte, la storia di una squadra senza soldi arrivata ad un passo dal paradiso, ad un passo dalla Serie A.

  1. Inizio della storia

La nostra favola inizia in una calda e afosa estate, cosa che a Bari non è una novità. Ci troviamo nel 2013 e la società biancorossa, dopo la retrocessione in Serie B e lo scandalo del calcioscommesse, (di cui vi ho già raccontato nel mio precedente articolo, che vi invito a leggere se non l’avete ancora fatto) non gode di una buona salute finanziaria. Il presidente Vincenzo Matarrese prova a risollevarne le sorti vendendola, ma non ci riesce. Intanto la società barese ingaggia un nuovo allenatore, Carmine Gautieri (che però, diciotto giorni dopo la sua firma, lascia la panchina biancorossa a causa di motivi familiari) e affida la panchina a Roberto Alberti e Nunzio Zavettieri, due nomi che resteranno nel cuore della tifoseria biancorossa. La squadra comincia la stagione con tanti problemi e parte svantaggiata, perché viene penalizzata di 3 punti ancor prima dell’inizio.

  1. Fallimento dentro e fuori dal campo

La prima vittoria arriva un po’ in ritardo, alla 4° giornata, dopo due pareggi e una sconfitta, dopodiché  il campionato continua con alti e bassi senza che si mostri una chiara idea di gioco. Quando inizia il girone di ritorno si cominciano a vedere i primi veri problemi: la Bari perde due partite consecutivamente contro la Reggina e il Brescia, ma soprattutto perde 4-0 contro il Modena, una vera e propria umiliazione che porta i biancorossi in zona play-out.

Fuori dal campo, dopo le dimissioni del presidente Vinella, i tifosi temono il fallimento e la loro paura diventa realtà quando il 10 marzo 2014 viene dichiarato il fallimento della società, affidata a due curatori fallimentari.

  1. Il miracolo

Ma torniamo in campo: la squadra del duo Alberti-Zavettieri comincia a collezionare vittorie su vittorie, sostenuta dal suo pubblico che insieme ai calciatori non vuole deludere la città,  qualunque sia il futuro del club. La Bari, grazie a sette risultati utili consecutivi, riesce ad uscire dalla zona play-out e finalmente i giocatori possono permettersi di sognare una possibile classificazione ai play-off. Dopo la sconfitta contro il Latina la squadra, costantemente sostenuta dai suoi tifosi sia al San Nicola sia in trasferta, colleziona cinque vittorie consecutive portandosi in piena zona play-off nonostante un ulteriore punto di penalizzazione. Fuori dal campo, i tifosi aspettano una nuova proprietà. Nonostante lo slogan virale “Comprate la Bari” inventato dal centrocampista Sciaudone, le prime due aste risultano deserte. Anche il più ottimista dei tifosi vede l’ombra del calcio dilettantistico da cui dovrebbe ripartire la Bari, ma il 20 maggio accade l’impensabile: al termine della terza asta la squadra biancorossa conosce il suo nuovo proprietario, l’ex arbitro Gianluca Paparesta, che si aggiudica i beni aziendali della società per 4,8 milioni di euro. Nasce così il Football Club Bari 1908. I tifosi sono in festa, il passato è già stato dimenticato, ora si pensa ad un futuro roseo e pieno di emozioni.

  1. “Riprendiamola! Riprendiamola, questa serie A!”

Dieci giorni dopo l’ufficialità della nuova proprietà, la Bari conclude il campionato al 7° posto, in piena zona play-off, al termine di una grande rimonta. Lo spettacolo, però, non finisce qui. La squadra arriva ai play-off senza pressione e con tutta la stima e l’incoraggiamento dei propri tifosi. Il primo ostacolo è il Crotone, squadra contro cui i biancorossi non hanno vinto in nessuna delle due gare in campionato; contro ogni aspettativa, la Bari batte nettamente il Crotone per 3-0 e si qualifica per le semifinali. Il San Nicola è una bolgia: invasioni di campo, i tifosi che abbracciano i giocatori e tanta euforia sugli spalti. I galletti dovranno affrontare il Latina, prima in casa e poi in trasferta. La gara di andata termina in parità, 2-2, con il gol di Ristovski al 90° che gela un San Nicola già certo della vittoria. I tifosi non aspettano altro che la gara di ritorno e vanno in massa a Latina. La partita è da cardiopalma: la Bari passa in vantaggio al 73°, pareggia il Latina su rigore all’81°, raddoppia il Latina all’84°… È finita. Non basta il gol di Galano nei minuti finali, la partita termina 2-2: il Latina va in finale grazie alla sua classificazione in campionato più alta della squadra biancorossa, ma il Bari esce dai play-off senza aver perso nemmeno una delle tre partite. 

  1. Morale della favola

Dopo l’uscita della Bari dai play-off i tifosi baresi, commossi, applaudono e incoraggiano la squadra; i giocatori sono increduli: non avrebbero mai pensato ad una simile festa da parte dei loro sostenitori, soprattutto dopo una “sconfitta”. Questo significa che i tifosi baresi sono speciali, sono i tifosi che qualsiasi squadra vorrebbe avere, sono tifosi che incoraggiano SOPRATTUTTO nei momenti di difficoltà e che sanno apprezzare l’impegno di una squadra che ha sempre saputo ripagare la loro fiducia e il loro sostegno.

Tommaso Tedesco Quartulli

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