La “pressione” scolastica

La scuola, il luogo dove tutti gli studenti passano la maggior parte del loro tempo, è diventata man mano fonte di ansia e stress, in grado di danneggiare la salute fisica e mentale di alcuni alunni.

Normalmente dovrebbero sentirsi incoraggiati a crescere, allargare i propri orizzonti e migliorare la propria persona.

In questa società, si è più soggetti a confronti continui, che soprattutto derivano dai social o dai possibili giudizi negativi con cui si viene cresciuti. 

Ognuno inizia a preoccuparsi delle proprie azioni, delle proprie scelte nel caso siano giuste o sbagliate, anche nell’ambito scolastico.

Soprattutto le persone più fragili sono soggette alla paura di fallire, vedendo un voto negativo sul registro e dovendo affrontare le reazioni degli altri o dei propri genitori. Vengono spinti sempre a raggiungere punteggi elevati e a competere contro i compagni, quando questi ultimi dovrebbero aiutare e far parte dei loro momenti di svago che alleggeriscono le giornate. 

Il metodo più semplice per evitare che questo accada è sicuramente quello di studiare, ma non sempre è sufficiente.

Ci sono diverse persone che per quanto tentino di andare bene alle verifiche o alle interrogazioni, per colpa dell’ansia si frenano e non riescono a tirare fuori tutte le informazioni che hanno appreso, mostrando al professore che il loro studio è superficiale. 

Di conseguenza gli altri possono sviluppare un’idea di quella persona diversa da quella che in realtà è.

Anche l’atteggiamento stesso dell’insegnante incide sulla pressione nei confronti dei ragazzi: quanto più sono severi e rigidi più gli alunni risulteranno stressati e impauriti da un possibile dialogo con loro.

Per acquisire sicurezza spesso ci si ritrova a ripetere molte volte sempre la stessa lezione, passando ore e ore sui libri fino a tarda notte per terminare ogni materia. Così facendo però, ci si preclude l’opportunità di praticare sport, coltivare passioni e attività extrascolastiche che sono indispensabili per migliorare l’umore dei ragazzi e la loro autostima, modificando la routine piatta di ogni giorno.

Altre persone ancora sono semplicemente meno portate per lo studio e la scuola limita le loro capacità visibili in altri ambiti, opprimendo la loro creatività.

Una soluzione possibile a questo genere di problemi può essere, da parte dei professori, quella di ascoltare in maniera frequente gli stati d’animo degli studenti, mostrandosi interessati in modo da far sembrare l’ambiente scuola più accogliente e aperto ad accogliere anche gli alunni più ansiosi.

Martina Barbieri, Valentina Convertino (Liceo delle Scienze Applicate Margherita Hack)

Condividi l'articolo: