Con i nostri occhi

I grandi non capiscono. Come spiegato da Antoine de Saint-Exupéry nel suo celebre libro “Il piccolo principe”, il sogno di disegnare di un bambino che poi diventerà un aviatore viene sgretolato dai grandi che fraintendono il disegno del ragazzino e gli consigliano di evitare di fare il disegnatore, ma dedicarsi ad altro.

“I grandi” stanno distruggendo il suo futuro.

Di solito, bambini e ragazzi hanno un’immaginazione più fervida rispetto a quella degli adulti, con la quale si formano, permettendo loro di crearsi una passione, avere delle aspirazioni o, semplicemente, di godersi l’infanzia in serenità. L’immaginazione è, infatti, la parte più vera e spontanea di ognuno.

Molti adulti si lamentano che i loro figli adolescenti non vogliono fare nulla nella vita, non hanno ambizioni e voglia di mettersi in gioco.

In realtà, il male alla radice è un altro. Se un bambino sogna, per esempio, di diventare un attore di Hollywood e i genitori gli dicono che è impossibile, perché credono che loro figlio non sarà mai in grado di recitare in modo decente, i genitori stanno mettendo il piombo sulle ali del loro figlio, facendogli perdere la speranza e la forza di volontà.

E se invece ci fossero ragazzi volenterosi che non hanno perso le speranze quando erano in tenera età?

Alcuni casi rari riescono a sopravvivere, ma la tanti ragazzi ricadono nei “NO” categorici usati come risposta dai genitori e spesso anche dai professori. E i grandi si giustificano con scuse del tipo “No, è troppo difficile farlo”, “No, sei troppo “così” per farlo”, “No, è un’idea troppo diversa”, “No, è un’idea troppo banale”, “No, è un’idea troppo strana”, “No, ci metteresti troppo”, “Nooooo! Ma ci pensi a cosa penserebbero gli altri vedendolo?”

Sono solo i più famosi dei paletti, spesso anche contraddittori, che ci impiantano i grandi, sterminando ogni briciolo di spontaneità e voglia di mettersi in gioco di bambini e ragazzi.

E se all’inizio qualcuno prova a ribellarsi, prima o poi la speranza si riduce a una fiammella così flebile, che gli adulti stessi, a volte, si pentono di averla spenta, e provano ad alimentarla di nuovo. Invano.

I nostri genitori, i nostri insegnanti e tutti gli adulti dovrebbero capire che ogni idea è preziosa, va difesa e portata avanti e che noi “giovani” saremmo più che felici di spiegarvela, se ci lasciaste parlare e se voi cercaste di immedesimarvi in noi, guardando il mondo anche con i nostri occhi e dal nostro punto di vista.

Perché un mondo dove la speranza vacilla ed è quasi spenta (ho detto quasi perché la speranza non si spegne mai!) e dove nessuno è libero di esprimere le idee e le opinioni che vengono dal cuore, non sarà mai un mondo spontaneo e sereno.

Quindi, per favore, cercate di riaccendere anche voi quella scintilla! Anche se l’accendino è un po’ scarico, noi ragazzi sappiamo che siete stati anche voi adolescenti: provateci, allora!

Lasciateci lo spazio per sognare, scoprire e sperimentare.

Provate a guardare il mondo dalla nostra prospettiva, e rispettate la fiammella che è in ciascuno di noi.

Giulia Ferrigni

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