Le due facce della lettura

Leggere: interpretare un sistema di scrittura in modo da decifrare parole e frasi. Detta così, sembrerebbe molto semplice, ma c’è molto più da aggiungere a questa affermazione.
Leggere è uno dei primi e più importanti esercizi che si affrontano alla scuola primaria e che si sviluppa durante tutto il percorso di studi. E’ importante nella vita di tutti i giorni, senza saper leggere non potremmo né studiare né viaggiare, ma sopratutto non potremmo parlare.
Quando si comincia a diventare grandi, si ha già una buona fluidità nel leggere ma nonostante ciò non si deve mai smettere di esercitarsi, dato che la lettura serve per tenere la mente allenata, migliorare le competenze linguistiche e logiche, ampliare la propria conoscenza e mantenere attive le funzioni di attenzione e concentrazione e la capacità critica.

La lettura, per quanto utile, dovrebbe avere due facce: quella dell’attività imposta dalla scuola e quella dell’attività che si sceglie.
Non a tutti, infatti, piace leggere, e non tutti scelgono di dedicare il proprio tempo libero alla lettura.

A mio parere non si dovrebbe mai costringere un ragazzo a leggere al di fuori dell’ambito scolastico, perché non si otterrebbero risultati, anzi, questo si addormenterebbe sul libro, come dice Pennac.
La lettura forzata non ha proprio senso perché un ragazzo obbligato a farlo legge senza capire nulla, o, se riesce a imporsi di comprendere ciò che ha di fronte, finisce sicuramente per odiare l’imposizione e quindi la lettura.
Pensiamo, ad esempio, ai libri per le vacanze: ovviamente per una persona a cui piace leggere non sono sicuramente un problema, ma cosa pensa a riguardo chi non sopporta leggere?

Leggere a scuola, dunque, va sicuramente bene, ma la lettura a casa deve essere una scelta, mai un obbligo.

Greta Mesto

Sincerità e onestà intellettuale: quello che serve ai giovani. Grazie, Andrea Franzoso

Il giorno 24 febbraio insieme ai miei compagni ho avuto la possibilità di incontrare Andrea Franzoso, l’autore del libro “Viva la costituzione”, che, attravesro il racconto di storie vere, porta i lettori a comprendere il significato e il valore dei diritti spressi nella Costituzione e la loro storia.

Franzoso ci ha raccontato che ha scelto di scrivere questo libro per far apprezzare a noi giovani l’educazione civica che di solito viene spiegata in modo “palloso”, come detto da lui stesso: ebbene, ci è riuscito!

A dir la verità, mi immaginavo che durante l’incontro avremmo discusso sulle solite banalità e che l’autore avrebbe fatto un discorso scontato, ma mi sbagliavo:

la nostra è stata una conversazione interessante e “alla pari” e sono molto grata al dottor Franzoso sull’onestà con la quale ci ha parlato.

In quel momento tra di noi c’è stata solidarietà e sopratutto libertà di espressione: ognuno ha esposto la propria opinione e le opinioni di tutti sono state rispettate.

La frase che mi risuona nella testa è che noi italiani dobbiamo essere più onesti: sono d’accordo e vorrei che accadesse.

Il valore piu’ importante di un a persona è proprio l’onestà, senza onestà il nostro Paese andrebbe completamente in rovina e se la maggior parte della gente non decide di avere un copmportamento più onesto e solidale credo che non riuscirò più a vedere il nostro futuro pieno di tanti colori.

Greta Mesto

WILL SMITH: LOTTA TRA ISTINTO E PROFESSIONALITA’

La notizia che ha aperto un interminabile dibattito in questi giorni riguarda quello che è accaduto domenica 27 marzo durante la notte degli Oscar.
Il celebre attore Chris Rock, dopo una serie di battute divertenti, ha scherzato anche sulla moglie del famoso attore Will Smith, Jada Pinkett, facendo un riferimento alla somiglianza tra lei e il il Soldato Jane.
L’attrice soffre di alopecia, una malattia che fa perdere i capelli, e Will Smith, innervositosi, si è alzato, ha colpito con sonoro uno schiaffo Chris Rock e dopo essersi rimesso a sedere gli ha urlato a chiare lettere di non nominare più sua moglie.
Io ritengo che lo schiaffo, seppur meritato, sia stato del tutto inadeguato al contesto, essendo stato “elargito” durante una serata di grande importanza e soprattutto in mondovisione. Gli attori sono personaggi pubblici che esercitano una notevole influenza sulle persone, hanno spesso milioni di fans, soprattutto tra noi giovani, e dovrebbero dare il buon esempio, anziché far apparire la violenza come un gesto gentile…

Anche la violenza verbale, però, è violenza e fa male, molto male. Ti entra nella carne come una lama e le ferite non sempre si rimarginano facilmente.

Chris Rock ha usato una gratuita violenza verbale nei confronti di una persona inerme e impossibilitata a difendersi: anche lui, a mio parere, non è giustificabile.

Greta Mesto