NAPOLI? SI’, MA SOTTERRANEA!!!

Recentemente  ho avuto la possibilità di visitare Napoli e non solo in superficie! Quando ho sentito nominare “Napoli sotterranea”, ho immaginato che fosse una vera e propria città “sotto terra”, quasi un mondo al contrario, e invece, con grande stupore, ho scoperto tutt’altro! Si tratta di un substrato che sorregge la città di Napoli da circa 5000 anni. Come si può capire dal nome essa si trova sottoterra, a circa 40 metri di profondità, e durante la seconda guerra mondiale veniva utilizzata per ripararsi dai bombardamenti: oggi, infatti,  possiamo trovare resti di oggetti che si usavano in quegli anni.

Per raggiungere “Napoli sotterranea” bisogna scendere molte scale: una volta arrivati, ci si trova in un’ampia sala di pietra con anche dei posti su cui sedersi, lì giù ci sono anche molti cunicoli alcuni più stretti altri più larghi. La cosa sorprendente è che degli scienziati stanno facendo degli esperimenti per far sopravvivere le piante in presenza di elevata umidità mediante l’uso di una lampada al magnesio che funziona come se fosse il sole.

Ho esplorato questo luogo magico insieme ad una guida, e sono rimasto affascinato dalle storie che mi ha narrato: la più bella è la leggenda del “Monaciello”. Ve la racconto!

Anticamente ogni abitazione nella città di Napoli poteva attingere acqua dalla cisterna sottostante tramite un pozzo al quale aveva accesso il “pozzaro”, una persona che faceva questo lavoro e che si muoveva con destrezza nei sotterranei della città , riuscendo a camminare lungo stretti cunicoli e ad arrampicarsi su per i pozzi. I pozzari, veri signori della Napoli sotterranea, avevano libero accesso a tutte le case mediante i pozzi e nel tempo hanno dato origine a leggende ancora vive nell’immaginario napoletano come quella dei “monacielli”, ovvero spiriti benevoli o maligni che facevano scherzetti alle padrone delle  case, facendo sparire gli oggetti e usando le vie sotterranee che conoscevano bene, per sparire o apparire, sotto il mantello da lavoro che somigliava appunto al saio di un monaco.

Seguendo il nostro percorso lungo i sotterranei, abbiamo dovuto attraversare un cuniculo molto stretto e buio, che è l’incubo delle persone claustrofobiche, ma che va assolutamente visto!! All’inizio bisogna camminare con la testa bassa per circa 3 metri, poi si prosegue in uno spazio largo 50 cm, ma lungo 80 metri. Io mi sono fatto coraggio e l’ho attraversato: alla fine non è stato così difficile perché ogni tanto c’erano delle zone più ampie che ospitavano grandi piscine piene d’acqua cristallina: lì ci si ricreava un po’ e alcune persone buttavano le monete per esprimere un desiderio, l’ho fatto pure io!

Quando siamo tornati nella sala principale il nostro viaggio non era ancora finito e la guida ci ha  accompagnati lungo una strada misteriosa di Napoli per poi raggiungere un’antica abitazione nel cui sottoscala sono stati trovati i resti di un teatro romano risalenti ai tempi di Nerone, anche questa, come tutta la visita, è stata una inaspettata e piacevole scoperta!

Mattia Di Marzo

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