ALLA FESTA DEI POPOLI PER UN’INTERVISTA DAVVERO SPECIALE

In occasione del primo giorno della tanto attesa Festa dei Popoli, il 26 maggio 2023, al Parco Princigalli, abbiamo avuto l’onore di intervistare Manuela Baffari, la dirigente scolastica dell’I. C. Nicola Zingarelli, che, seduta in prima fila, ha assistito fiera e felice all’esibizione dei nostri compagni e delle nostre compagne.

Sempre gentile e disponibile, ha risposto a tutte le nostre domande.

Eccole per voi, lettori di ZingarelliNews!

Buonasera Preside. E’ da tempo che noi di ZingarelliNews pensiamo di intervistarla e questo pomeriggio di festa ci sembra proprio un’occasione bella! L’abbiamo vista felice, in prima fila, ad applaudire i nostri bravissimi compagni. Che emozioni hanno suscitato in lei i “suoi” ballerini, musicisti e cantanti? Che effetto le fa essere intervistata dai “suoi” giornalisti?

Questa  sera mi avete regalato davvero un momento di grande soddisfazione: sono molto fiera di tutti voi! Quanto a voi giornalisti, sappiate che sono la vostra più grande fan, leggo i vostri articoli e spero che tutti voi continuiate questa bella attività.

Qual  è  stato il momento più bello del nostro spettacolo, secondo lei?

Tutta l’esibizione è stata molto bella e coinvolgente. Il momento che più mi ha emozionato è stato quello in cui i vostri compagni e le vostre compagne hanno riflettuto su tematiche attuali serie e importanti; la danza, il canto e la musica hanno richiamato la bellezza, che dà il coraggio di  andare sempre avanti, anche nelle difficoltà.

Per noi Lei è “la Preside”. Ha sempre esercitato questa professione?

Prima dei diciotto anni, ho lavorato in un teatro in vernacolo e ho dato il mio contribuito come volontaria in un’associazione no profit; poi ho fatto la maestra e da trentuno anni esercito la professione di preside.

Perché ha scelto questa professione? Ha mai pensato di cambiarla?

Vengo da una famiglia di insegnanti e la scuola ha sempre fatto parte della mia vita. Sì, qualche volta ho pensato di cambiare lavoro perché fare la dirigente scolastica è una professione molto impegnativa: è faticoso gestire una  comunità, la nostra scuola, però devo dire che in alcuni momenti è anche bellissimo e dà tante soddisfazioni, come quelle che mi avete regalato oggi.

Che cosa sogna per la nostra scuola?

Il mio sogno è una scuola aperta al territorio, dove i ragazzi, oltre a  studiare, si divertano e siano felici.

Siamo grate per questa bella giornata e questa intervista. Speriamo di incontrarla al più presto in un’altra occasione felice per la nostra scuola e la nostra città.

Vittoria Selvaggiuolo e Nicole Volpetti

Viva San Nicola dei baresi

Conoscete la storia di San Nicola, il patrono di Bari?

San Nicola è nato a Patara (Turchia) il 15 marzo dell’anno 270 e in età adulta si è trasferito a Myra per diventare sacerdote; nel medioevo è stato uno dei santi più popolari, soprattutto per i suoi miracoli a vantaggio di poveri e defraudati.

Tra le leggende che lo riguardano, una narra che, venuto a conoscenza del fatto che un ricco signore decaduto voleva far prostituire  le sue tre figlie per reperire la dote e maritarle, egli abbia lasciato alle fanciulle, per tre notti consecutive, un panno con all’interno delle monete d’oro per la dote. Questa è la ragione per la quale viene raffigurato o con tre sfere d’oro o con tre sacchetti!

Un’altra leggenda, anch’essa legata anche all’iconografia del santo, racconta che Nicola, già vescovo, resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne.

È morto il 6 dicembre del 343 e le sue reliquie sono rimaste nella cattedrale di Myra fino al 1087, quando, essendo la città stata conquistata dai musulmani, Venezia e Bari entrarono in competizione per impossessarsi delle reliquie del santo e portarle in Occidente.

Secondo la tradizione, il 9 maggio del 1087, un gruppo di sessantadue marinai baresi avrebbe organizzato una spedizione per mare e sarebbe riuscito a sottrarre le ossa di San Nicola e a portarle a Bari, dove furono affidate temporaneamente a un monastero benedettino e, successivamente, trasferite  nella cripta di una nuova chiesa dedicata al santo: la Basilica di san Nicola.

Dal 7 al 9 maggio, ogni anno, Bari festeggia, dunque, il suo patrono San Nicola con eventi di natura culturale e religiosa.

La sera del 7 maggio si svolge la rievocazione della Traslazione attraverso il Corteo Storico, durante il quale viene ricordata l’impresa dei marinai baresi che hanno cambiato il volto e il destino della città di Bari.

La mattina dell’ 8 maggio, invece, “Sanda Necole- come dicono i baresi- va pe mare”: la statua del santo varca le soglie del portale centrale della basilica per uscire, incontrare i cittadini, prima nella zona del porto e poi per le vie principali della città.

La sera dell’otto c’è una grande festa, bancarelle con ogni genere di cose belle, dai vestiti ai panini, al profumo delle sgagliozze fino al fumo delle carni arrostite: ci sono sempre tanti turisti e il divertimento dura fino a tarda sera, quando il cielo si illumina di spettacolari Fuochi d’artificio.

Il 9 maggio, invece, si fa memoria del 1087 e dell’audacia di quei 62 marinai che consegnarono a Bari il suo tesoro più bello, infatti, questa è la giornata chiamata dal popolo barese “LA FESTA DEI BARESI”. In onore di ciò, la sera si continua a far festa con una degna e fantasmagorica gara pirotecnica, dal molo Sant’ Antonio, che illumina il cielo della bellissima Bari!!!!!

Infine, c’è la concelebrazione eucaristica solenne, un momento di grande comunione per noi cristiani.

Vi ho parlato della festa del Santo patrono che si svolge a maggio, ma, il 6 dicembre si ricorda il Santo per il miracolo delle tre fanciulle e così si è diffuso in Europa l’uso dello  scambio dei  doni nel giorno del santo (6 dicembre). Durante la notte tra il 5 e il 6 dicembre, San Nicola (detto anche Santa Klaus) porta dolci e doni ai bambini che in cambio lasciano qualcosa da bere o da mangiare; in alcuni paesi i bambini  si svegliano con una mela rossa sul cuscino,  in altri san Nicola porta i regali ai bambini buoni. Ecco perché San Nicola viene raffigurato come Babbo Natale.

La mattina del 6 dicembre, nella nostra cara città, all’alba, nella Basilica di San Nicola, piena di fedeli, dopo la santa messa, viene servita una fumante tazza di cioccolata calda.

Vittoria Selvaggiuolo